venerdì, 29 Marzo 2024
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Fase 2 e assembramenti a Palermo, il Sindaco Orlando: ”Non vorrei essere costretto a chiudere zone della città”

"Bisogna smetterla, come si fa a Palermo, in alcune ore della sera di fare delle passeggiate assolutamente inutili tutti nella stessa strada finendo per creare le condizioni per un danno irreparabile ad una ripresa lenta ma necessaria"

Ecco le parole di Leoluca Orlando, sindaco di Palermo, che commenta le reazioni dei cittadini durante la fase 2: “Oggi ho voluto fare un giro per la città per esprimere gratitudine ed apprezzamento ai tanti palermitani, alle famiglie, agli operatori economici che con il loro senso di responsabilità hanno evitato che nella nostra città si verificassero eventi tragici come successo in altre città d’Italia. Dobbiamo preservare questo patrimonio di sicurezza ed è per questo che oggi più che mai devo ricordare a tutti che bisogna rispettare le disposizioni del Governo nazionale e del Presidente della Regione.
Altrimenti le Forze dell’ordine saranno costrette ad applicare sanzioni rigorosissime”.

“Per quanto invece riguarda l’amministrazione comunale – prosegue Orlando – il Sindaco ha solo un potere: quello di chiudere intere zone delle città. Mi auguro di non essere costretto a farlo e questo dipende dal comportamento assunto da tutti e da ciascuno. Bisogna smetterla, come si fa a Palermo, in alcune ore della sera di fare delle passeggiate assolutamente inutili tutti nella stessa strada finendo per creare le condizioni per un danno irreparabile ad una ripresa lenta ma necessaria”.

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Dichiarazione del sindaco al termine della teleconferenza con i primi cittadini di Firenze, Milano e Napoli

“La ripresa non può avvenire e non ci sarà se si baserà sulla mortificazione dei sindaci e dei Comuni.

Col dovuto rispetto per il ruolo e per i lavoratori di Alitalia, non è ammissibile che lo Stato stanzi per la compagnia più soldi che per tutti i Comuni messi insieme.

È il segno di una disattenzione, se non di una strategia che rischia di portare al collasso generalizzato e al dissesto tutti i Comuni e i loro servizi.

Tutti i Comuni, da Milano a Palermo, falliranno, nessuno si illuda!

Mentre l’Europa sembra finalmente abbandonare le sue logiche ragionieristiche, le stesse permangono a livello nazionale, imponendo lacci e lacciuoli alle possibilità e alle modalità di spesa dei Comuni.

Non si può mortificare l’Europa che ha saggiamente rinunciato al Patto di stabilità, mantenendo a livello nazionale tutti i vincoli del Patto stesso.

Non possiamo che sperare in un urgente ravvedimento da parte del Governo e del Presidente Conte, che dovrà concretizzarsi con tre urgenti provvedimenti:

– l’alleggerimento delle norme che obbligano ad esosi accantonamenti nei bilanci, impedendo la possibilità di spesa;

– la possibilità di maggiore utilizzo dell’avanzo di amministrazione;
 
– una urgente Ordinanza di protezione civile che stanzi nuovamente fonti per i buoni alimentari, in attesa che finiscano le interminabili elucubrazioni sul reddito di emergenza o suoi simili”.

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