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Domani referendum trivelle, tra il dire e il fare c’è di mezzo il mare

Palermo, 16.04.2016 – Caro lettore, o forse dovrei dire elettore dal momento che manca ormai poco all’inizio del referendum sulle trivelle, previsto in tutta Italia domani 17 aprile. Che si tratti di un referendum abrogativo (si vota sì per dire no, si vota no per dire sì) e che il testo del quesito, a cui i cittadini sono chiamati a rispondere, riguardi le trivelle in mare già in atto ed entro le 12 miglia dalla costa “per la durata di vita utile del giacimento, nel rispetto degli standard di sicurezza e di salvaguardia ambientale” (queste alcune parole che leggeremo domani), pare proprio che non ci siano incertezze. Piuttosto rimangono ancora diversi dubbi in tutti coloro, e non sono pochi, che, sballottati tra chi dice di votare sì e chi esorta a segnare no, domani ancora non sa proprio che fare. Anzi, come se non bastasse, “altra carne si aggiunge al fuoco”, a seguito delle dichiarazioni fatte da personaggi di un certo spessore nel panorama nazionale.

Ci riferiamo alle affermazioni del premier Matteo Renzi, che non ha esitato, consapevole delle tante polemiche e controversie che ne sarebbero scaturite, a dire che: «Non c’è nessun referendum sulle trivelle. Non c’è una sola trivella in discussione» oppure che: «l’astensionismo è costituzionalmente legittimo». In pratica, non avrebbe detto agli italiani di “scegliere di non scegliere”? A meno di un giorno dal referendum, in riferimento al voto di domani, ha aggiunto: «Situazione assurda, non è un referendum politico, non si vota sul governo. Si vota sul futuro energetico del Paese e sul destino di 11mila lavoratori, e poiché il riscaldamento d’inverno ci serve e non andiamo a lavorare in monopattino, sarà bene che l’Italia sfrutti tutte le risorse di cui dispone. Le alternative sarebbero le petroliere russe e arabe, che inquinerebbero anche di più i nostri mari». Sulla scia opposta, per citare solo alcuni nomi, il Presidente della Repubblica Mattarella, il presidente del Senato Pietro Grasso, la presidentessa della Camera Laura Boldrini e tantissimi politici, artisti, esponenti di sindacati, movimenti, comitati, – sono davvero tanti e potremmo fare un elenco ancora più lungo –  ricordando ai cittadini l’importanza del voto come diritto, hanno già puntualizzato che andranno a votare. Un continuo botta e risposta, dichiarazioni, appelli, che rendono parecchi italiani “più confusi che persuasi”.

Di fronte a questa situazione tumultuosa, c’è chi sul voto ha le idee abbastanza chiare e non manca di fare campagna di informazione e comunicazione. Da una parte, e volendo semplificare, ci sono associazioni ambientaliste e il comitato per il sì (no alle trivellazioni), che sottolineano come le trivelle siano una grande minaccia per il mare e condannino l’Italia alla dipendenza dalle fonti fossili, favorendo le lobby del petrolio ed esponendo a rischi economie importanti come turismo e pesca. Dall’altra i sostenitori del no (si alle trivellazioni), come Eni, Gruppo ottimisti e razionali e le compagnie petrolifere, che non possono non appellarsi al progresso e ai tanti vantaggi, precisando che a livello ambientale l’estrazione di gas, se fatta secondo criteri adeguati e controlli costanti, è sicura e soprattutto assicura al nostro paese crescita economica e occupazione lavorativa. Tra coloro che boicottano il referendum, non andando a votare, e il Comitato per il No (a favore delle trivelle), sembrerebbe del resto esserci un certo feeling, dal momento che questi ultimi, per la maggior parte, incoraggiano anche all’astensione per il non raggiungimento del quorum. Pur di trivellare, “trivelliamo” anche il diritto di voto?

Ci sono tante cose che dovrebbero in realtà essere dette e approfondite, ma visto che “oggi è già domani”, preferiamo rivolgerci a comuni cittadini, famiglie e giovani, che magari non hanno avuto il tempo di informarsi bene e  non sanno ancora cosa fare. Fra profitti economici e svantaggi ambientali, c’è chi dalle trivellazioni può solo ricevere danni: il Mare. Per questo già da alcuni giorni sui social circola un post che è stato ampiamente condiviso, “io domenica 17 voto sì… e poi vado al mare”.

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