venerdì, 19 Aprile 2024
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Dedicata ad Emanuela Loi la prima edizione del Premio Coraggio, scelte quest’anno 16 donne italiane

«Emanuela è viva nel ricordo, nella lotta, nell’esempio»: è così che ha esordito Angela Fundarò Mattarella, Presidente del pool antiviolenza e per la legalità dell’Inner Wheel Palermo Normanna, nell’introdurre la prima edizione del Premio Coraggio Emanuela Loi 2018, la cui cerimonia si è svolta il 27 ottobre a Villa Malfitano, a Palermo. Nell’affollata sala della nobile dimora palermitana, c’erano tanti ospiti prestigiosi, tra autorità della Polizia di Stato, Arma dei Carabinieri ed esponenti della politica regionale e comunale, e naturalmente le donne coraggio premiate, provenienti da tutta Italia. E a 16 donne coraggio, è stato conferito questo riconoscimento dal forte valore simbolico, nonchè di speranza per le nuove generazioni.

Manfredi Borsellino consegna il Premio a Claudia Loi

Claudia Loi, sorella di Emanuela, è stata la prima a salire sul palco per ritirare il Premio, consegnatole da Manfredi Borsellino: in quei momenti si è diffusa una commozione generale nel ricordo di quel maledetto giorno dell’attentato, che unirà per sempre Claudia e Manfredi e tutti gli altri familiari delle vittime. Tra le altre donne coraggio premiate c’è Franca Viola, la prima donna siciliana che scelse di ribellarsi ad un matrimonio riparatore; Lucia Annibali, il cui ex fidanzato le ha sfigurato il volto lanciandole dell’acido, oggi avvocato e deputato del Pd; la giornalista Elvira Terranova, che a Lampedusa, dopo un burrascoso sbarco d’immigrati, salvò un bimbo nigeriano di 4 mesi; Carolina Bocca, che con l’associazione “Pesciolino Rosso” è riuscita a creare una grande Comunity su temi importanti e delicati come la droga; Chiara Frazzetto,  vittima di un episodio di racket a Niscemi; Magda Scalisi, anche lei vittima di minacce e intimidazioni; Lidia Vivoli, che invece è scampata ad un femminicidio; Linda Di Dio, produttrice cinematografica che si dedica alla produzione di pellicole etiche; la giornalista di Rai 1, Maria Grazia Mazzola, per le sue tante inchieste sulla criminalità organizzata ed un’aggressione subita durante un servizio; Rita Barbera, Dirigente della Casa Circondariale Ucciardone di Palermo, che ha aperto le porte del carcere a numerose attività rieducative e culturali. Tra le donne appartenenti alle Forze dell’Ordine, Carla Valenti, Vice Questore Aggiunto Dirigente del Commissariato di Mondello; Fabiana Elga Piccione, Sovrintendente Capo e Luigia Capriglione, Assistente Capo, entrambe del Nucleo Volanti dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura; e Luana Amato, agente dell’Ufficio Scorte. Tutte loro sono state premiate per essersi distinte per il loro impegno. Anche l’Arma dei Carabinieri ha una donna premiata, il Tenente Virginia Coni, che comanda il nucleo operativo dei Carabinieri di Marsala.

Angela Fundarò Mattarella

«Ad Emanuela Loi è dedicato questo primo Premio come esempio di quanto il coraggio possa distinguersi nelle lotte condivise ed in ogni campo – ha detto Angela Fundarò Mattarella all’inizio della cerimonia -. A queste donne che rappresentano la legalità, fatta di gesti quotidiani, va il nostro grazie, oltre che alle forze di Polizia e dell’Arma».

Il Premio coraggio nasce proprio dalla volontà di Angela Fundarò Mattarella, Presidente del Pool antiviolenza e per la legalità dell’Inner Wheel Palermo Normanna che, in occasione delle commemorazioni delle stragi del 23 maggio scorso, ha pensato ad Emanuela Loi, come vittima di violenza contro le donne, riflettendo sul fatto che tante, come lei, oltre a rivestire un particolare ruolo nella società, sono persone normali con le loro debolezze, sogni, amori, progetti.

Il Premio, realizzato dall’Inner Wheel Palermo Normanna, presieduto attualmente da Pia Schillaci, è stato condiviso dalla Questura di Palermo. Sono stati infatti i vertici della Polizia di Stato, insieme alle Autorità civili e militari, a consegnare i riconoscimenti alle donne coraggio, premiate durante la cerimonia che è stata condotta dalla giornalista Marina Turco, la quale ha anche letto ogni singola motivazione del Premio. Alla serata è anche intervenuta la poetessa Monica Cerrito che ha letto, in dialetto siciliano, una poesia scritta e dedicata ad Emanuela Loi.

Il premio consegnato alle Donne coraggio 2018

Il premio donato alle donne coraggio è stato realizzato dall’orafo Antonino Amato, e rappresenta il fiore di Emanuela, come simbolo di speranza e forza.

«E’ giusto che si ricordi e si faccia memoria , questo è un premio molto importante perchè è sul coraggio – ha detto al CGPress Claudia Loi -. Mia sorella era una ragazza coraggiosa, gentile, gioiosa, generosa e, nonostante io fossi più grande di un anno, era lei che dava sicurezza e protezione a me. Eravamo sempre insieme, abbiamo anche fatto lo stesso percorso scolastico. Emanuela non voleva fare la poliziotta, ma la maestra, infatti prendemmo insieme il diploma magistrale e, quando uscì il concorso in Polizia, venne per fare compagnia a me, perchè invece ero io a voler diventare poliziotta. Fu invece lei a prendere il massimo dei voti, ed essere chiamata per prima. Il destino ha voluto così, che lei entrasse in Polizia, ed io che facessi tutt’altro. Il premio inoltre – conclude la Loi – è una bella memoria per le nuove generazioni, per non dimenticare, e fare in modo che tutte queste cose brutte non succedano più. La sua morte ha lasciato a tutti un messaggio, ovvero che ognuno di noi deve fare la propria parte, nel nostro piccolo e nel quotidiano, per costruire una società in cui legalità, giustizia e pace, divengano radicati, e non sia più necessario morire per difendere questi valori».

«Oggi è un’impresa eccezionale essere normali – ha sottolineato il Questore di Palermo, Renato Cortese – loro sono tutte donne che fanno un determinato mestiere nella normalità, e siamo grati per aver pensato alle nostre poliziotte e per l’attenzione alla Polizia di Stato. Inoltre, siamo soddisfatti per avere messo al centro dell’attenzione la donna, qualunque sia il suo mestiere; ed un altro grazie va nell’aver intitolato questa memoria ad Emanuela Loi, la nostra Emanuela, che ha vissuto nell’assoluta normalità, con impegno nel servizio, solo che le fu negato di essere fidanzata, moglie. La donna ha infatti un suo mestiere per natura, che è quello di essere mamma, o moglie, compagna, ed abbinare a questo una professione le rende ancora più impegnate. E ciò per loro è un grande merito, e per noi è importante che le nostre poliziotte siano legate al ricordo di Emanuela Loi».

«E’ un onore per me e per tutta l’Arma dei Carabinieri ricevere oggi questo Premio – ha commentato il Tenente Virginia Coni – “donne coraggio” sono in un certo senso tutte le donne in uniforme, e non solo, sono coloro che hanno fatto della legalità la loro vita. Questo riconoscimento lo ricevo io, ma va a tutte le donne che, come me, hanno deciso di abbracciare la legalità come faceva, e fa ancora oggi per noi, Emanuela Loi».

«Sono lieta di ricevere questo premio – ha dichiarato Chiara Frazzetto – e lo dedico a mia madre, perchè il vero coraggio lo ha avuto lei nel riconoscere gli autori del delitto e per non essersi mai tirata indietro, nemmeno davanti alle minacce di morte, ma lo dedico anche a tutte le donne».

Il GCPress ha inolre incontrato la giovanissima Lucia Petrucci, anche lei con alle spalle una storia triste, avvenuta nel 2012 a Palermo, quando l’ex fidanzato le uccise la sorella, Carmela, che morì facendole scudo con il suo corpo. Oggi Lucia è nel team del Pool antiviolenza e, commentando questa giornata speciale, ha detto: «Un premio che è anche un modo per riconoscere il valore delle opere di queste donne, che penso sia importante ripetere spesso, perchè in genere si ricordano sempre le grandi imprese degli uomini valorosi. Oggi credo che loro se lo meritano tutto questo riconoscimento, in nome di Emanuela, quindi di una grande donna che ha sacrificato tutto ciò che di prezioso aveva per svolgere bene il suo lavoro. Anche tutte queste donne operano nel migliore dei modi, ed è giusto ricordarle nel nome di Emanuela Loi».

L’iniziativa, oltre che dalla Polizia di Stato, ha avuto il patrocino della Regione Siciliana, Università degli studi di Palermo, Banca Igea e Palermo Capitale della Cultura.

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