venerdì, 29 Marzo 2024
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Cultura: 30 borse di studio per giovani musicisti e autori siciliani. Parteciperanno al CET di Mogol

E poi, altre news sui beni culturali in Sicilia

Trenta borse di studio da destinare a giovani musicisti e autori siciliani, su iniziativa dell’Assessorato regionale dei Beni Culturali e dell’Identità siciliana, grazie a una collaborazione fra il Museo d’arte moderna e contemporanea Riso, il “Conservatorio Alessandro Scarlatti” di Palermo e il CET, “Centro europeo di Toscolano” diretto da Mogol e riconosciuto dal Ministero della Cultura. Nei prossimi giorni sarà pubblicato l’avviso rivolto a giovani residenti in Sicilia, di età compresa tra i 18 e i 35 anni, che vorranno partecipare ai corsi di perfezionamento musicale in“popular music” per interpreti, autori di testo, compositori di musica leggera e produttori, in programma nei mesi estivi presso il “CET” diretto da Mogol. Le borse di studio messe a disposizione dalla Regione Siciliana consentiranno a ciascun giovane selezionato di poter frequentare i corsi gratuitamente. L’organizzazione è a cura di Andrea Peria Giaconia per la “Terzo Millennio s.r.l.”. L’iniziativa è stata presentata nei giorni scorsi al Museo Riso di Palermo da Giulio Rapetti Mogol, alla presenza del Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci collegato in videoconferenza, dell’Assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà, del Dirigente generale del Dipartimento dei Beni Culturali Franco Fazio, del Direttore del Museo Riso, Luigi Biondo, del Presidente del Conservatorio di Palermo, Mario Barbagallo e del Direttore del Conservatorio, Daniele Ficola. Inoltre, nelle scorse ore è stato sottoscritto un protocollo d’intesa fra il Museo Riso e il Conservatorio “Alessandro Scarlatti” di Palermo, con il quale si dà il via a una collaborazione fra istituzioni che permetterà di organizzare insieme iniziative culturali, convegni, laboratori, concerti e laboratori didattici. Primo atto dell’intesa, tre borse di studio che la Regione metterà a disposizione di altrettanti allievi che saranno indicati dal Conservatorio, per consentire loro di perfezionare il proprio percorso didattico nello storico istituto di studi musicali siciliano.

Mogol, inoltre, ha incontrato i ragazzi detenuti al Malaspina: il più grande autore italiano di canzoni, martedì pomeriggio si è recato nell’Istituto penale per i Minori di Palermo, dove, insieme all’assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà, per oltre un’ora e mezza, si è intrattenuto con i giovani del Malaspina, accompagnati dalla Direttrice dell’Istituto Clara Pangaro. Ospite del teatro della struttura penitenziaria, Mogol ha raccontato ai ragazzi il percorso che lo ha portato a diventare autore di canzoni, soffermandosi sul periodo in cui era ancora un bambino e poi un adolescente e su come le scelte fatte allora hanno segnato tutta la propria vita. La direttrice Clara Pangaro ha illustrato al Maestro Mogol il percorso compiuto insieme ai ragazzi detenuti, che nei mesi scorsi hanno preso parte al progetto “Dillo con una canzone”, promosso dall’associazione Rock10elode presieduta da Gianni Zichichi, presente all’incontro, insieme al personale dell’area educativa e di Polizia Penitenziaria, insieme ad altri operatori e assistenti sociali che lavorano nell’istituto. Quindi, è stato proiettato il video del brano “Fiori dal nulla”, risultato del progetto “Musica in libertà” avviato lo scorso anno e uno dei ragazzi detenuti ha cantato un brano scritto da lui stesso, mentre altri ragazzi hanno letto ad alta voce un mix di testi di grandi successi del duo Battisti/Mogol. Nel corso dell’incontro, sono stati fatti ascoltare anche un paio di brani di grande successo scritti da Mogol, di cui il Maestro ha illustrato il significato.

ALTRE NEWS SUI BENI CULTURALI SICILIANI

Il 25 maggio all’Arsenale della Marina regia una giornata di studi sulle navi dall’antichità ai nostri giorni

Mercoledì 25 maggio alle 9.30 all’Arsenale della Marina Regia di Palermo, l’Assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà, insieme al Dirigente Generale del Dipartimento dei BB.CC., Franco Fazio, aprirà i lavori della giornata di studi “Sui sette mari, navi e modelli di navi dall’antichità al XX secolo”.
Organizzata dalla Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana, diretta da Ferdinando Maurici e moderata dalla direttrice del Centro Regionale Inventario, Catalogazione e documentazione della Regione Siciliana, Laura Cappugi, l’iniziativa è dedicata alle navi e ai modelli navali realizzati da maestri modellisti siciliani, di cui all’Arsenale è presente una sezione dedicata ai modelli realizzati dai maestri modellisti Giovan Battista Provenzano, Sergio Siragusa, Alessandro Zuccarello, Michele Cipolla e Girolamo Di Cara. Nutrito il parterre dei relatori che analizzeranno nel corso dei loro interventi aspetti diversi, relativi ad alcune delle costruzioni dell’Arsenale: la galea al tempo di Lepanto, l’imbarcazione dei Florio “Aegusa”, i modellini delle barche tradizionali siciliane, le navi da battaglia della classe Littorio.
E ancora, si parlerà delle tecniche di navigazione nel mondo antico, della cantieristica con i suoi riti, dei commerci per mare in età romana, della caravella e del calabrone di Einstein, delle galere del XVI secolo e della trireme nelle battaglie dell’antichità.
Tanti gli argomenti che verranno trattati da esperti del settore ma anche da antropologi, studiosi di diverse discipline e archeologi, che racconteranno sotto diversi profili imbarcazioni che hanno fatto la storia della navigazione.
Tra i relatori, Chiara Caldarella che racconterà le vicende della “Aegusa”, la nave che rappresentava il ‘buen retiro’ di Ignazio e Franca Florio. Di barche tradizionali siciliane parlerà, invece, Anna Ceffalia, mentre dell’Arsenale e della marineria parlerà Alessandra De Caro. Le navi da battaglia della Classe Littorio saranno raccontate da Claudio Di Franco, mentre le tecniche di navigazione del mondo antico saranno oggetto di approfondimento da parte di Roberto la Rocca.
A Valeria Li Vigni, già Soprintendente del Mare, è affidato il compito di parlare delle tecniche, funzioni e riti della cantieristica mentre Francesca Oliveri affronterà il commercio per mare durante l’età romana. San felipe di pace e San Felipe di guerra è il tema della relazione di Gabriella Monteleone mentre la Caravella e il calabrone di Einsten sarà l’argomento su cui intratterrà, Corrado Pedone. Due interventi sulle note archivistiche sulle galere del XVI secolo e sul ruolo delle trireme nelle battaglie navali dell’antichità affidate a Paola Scibilia e Fabrizio Sgroi, saranno i temo che chiuderanno i lavori.
In occasione dell’evento, sarà possibile visitare la sezione dedicata ai modelli navali curata dall’associazione “Museo del mare e della navigazione siciliana Florio”. L’Arsenale della Marina Regia si trova in via dell’Arsenale 144 a Palermo; l’ingresso è gratuito ed è consigliato l’uso della mascherina protettiva.

Prorogato al 15 giugno il termine per la presentazione delle istanze PNRR per la rigenerazione dell’architettura e del paesaggio rurale

Prorogato al 15 giugno il termine di presentazione delle istanze per gli interventi di restauro e valorizzazione dell’architettura e del paesaggio rurale della Sicilia.
Lo ha disposto l’assessorato regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, accogliendo, con un Decreto a firma del Dirigente generale dei Beni Culturali, Franco Fazio, l’orientamento analogo espresso con proprio Decreto dal Ministero della Cultura. Si sposta al 15 giugno, quindi, il termine per presentare le istanze di riqualificazione per interventi proposti da soggetti privati, grazie ai quali sarà possibile il recupero e la fruizione di edifici e insediamenti storici che siano testimonianze significative della storia delle popolazioni e delle comunità rurali, delle rispettive economie agricole tradizionali, dell’evoluzione del paesaggio. Ai sensi dell’avviso, pubblicato nello scorso mese di aprile, la Regione ha messo a bando 76,582 milioni di euro di fondi del PNRR, per intervenire su beni di proprietà di privati, soggetti del terzo settore compresi gli enti ecclesiastici civilmente riconosciuti, associazioni, fondazioni, cooperative, imprese in forma individuale o societaria, che siano proprietari, possessori o detentori a qualsiasi titolo di immobili appartenenti al patrimonio rurale. Rientrano nella possibilità di finanziamento anche progetti relativi a beni del patrimonio architettonico e paesaggistico rurale di proprietà pubblica, dei quali i privati o i soggetti del terzo settore abbiano la piena disponibilità. Non sono ammissibili le operazioni riguardanti beni localizzati nei centri abitati. Per maggiori dettagli sul contenuto delle proposte si può consultare il sito www.regione.sicilia.it/la-regione-informa/pnrr-avviso-pubblico-restauro-valorizzazione-patrimonio-architettonico-paesaggistico-rurale

Il fregio del Partenone potrà restare definitivamente al museo dell’Acropoli di Atene

Potrà restare per sempre in Grecia il cosiddetto “Reperto Fagan”, il frammento della lastra appartenente al fregio orientale del Partenone che raffigura il piede di Artemide (Dea della Caccia) seduta in trono. Il governo della Regione Siciliana, infatti, con delibera di Giunta, ha dato il proprio consenso alla cosiddetta “sdemanializzazione” del bene, cioè l’atto tecnico che si rendeva necessario per la restituzione definitiva del frammento, dopo avere incassato nelle settimane precedenti il via libera dell’Avvocatura Generale dello Stato alla procedura di “sdemanializzazione” da parte della Sicilia ai fini della restituzione alla Grecia e l’ok del Ministero della Cultura sulla competenza della Regione Siciliana a procedere in tal senso. Si attende adesso solamente il “nulla osta” finale del Ministero della Cultura che, a questo punto, potrebbe arrivare in tempi molto rapidi. La Sicilia fa, così, da apripista al ritorno in Grecia dei reperti del fregio del Partenone, dando il proprio contributo determinante al dibattito in corso da tempo a livello internazionale. Ad avviare il percorso presso il Ministero della Cultura era stata proprio la Regione Siciliana che, su proposta dell’assessore regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, Alberto Samonà, aveva inoltrato la richiesta al “Comitato per il recupero e la restituzione dei Beni Culturali” istituito presso lo stesso Ministero. Un atto fortemente voluto dallo stesso assessore Samonà, insieme al Presidente della Regione Siciliana Nello Musumeci, e condiviso con il Ministro greco della Cultura e dello Sport, Lina Mendoni. Il reperto archeologico, giunto all’inizio del XIX secolo nelle mani del console inglese Robert Fagan in circostanze non del tutto chiarite, alla morte di questi fu lasciato in eredità alla moglie che, successivamente, lo vendette tra il 1818 e il 1820 al Regio Museo dell’Università di Palermo, di cui il Museo Archeologico Regionale “Antonino Salinas” è l’odierno epigono. Dallo scorso 10 gennaio, il frammento si trova già al Museo dell’Acropoli di Atene, dove nel corso di una cerimonia, a cui ha preso parte il Premier greco Kyriakos Mitsotakis, è stato ricongiunto al fregio originale da cui era stato asportato. Il ritorno ad Atene è stato possibile in base all’accordo, nato dalla proficua interlocuzione fra il Governo siciliano – con l’assessore Samonà – e il Governo di Atene – con il Ministro Mendoni – siglato nei mesi scorsi dal Museo Archeologico Regionale “A. Salinas” di Palermo, diretto da Caterina Greco, e dal Museo dell’Acropoli di Atene, diretto da Nikolaos Stampolidis, ai sensi dell’articolo 67 del nostro Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, che prevede il trasferimento pluriennale e lo scambio di reperti archeologici tra le due istituzioni museali. In base all’accordo, infatti, a febbraio da Atene è arrivata a Palermo un’importante statua acefala della dea Atena, databile alla fine del V secolo a.C., che ha già riscosso notevole successo di visitatori e che resterà esposta al Museo Salinas per quattro anni; al termine di questo periodo, giungerà un’anfora geometrica della prima metà dell’VIII secolo a.C. che potrà essere ammirata per altri quattro anni nelle sale espositive del museo archeologico regionale. L’intesa, suggellata proprio a febbraio nel capoluogo siciliano alla presenza del Ministro della Repubblica Greca, Lina Mendoni e del Sottosegretario alla Cultura, senatrice Lucia Borgonzoni, prevede anche l’organizzazione di mostre e altre iniziative in comune che saranno realizzate in collaborazione fra la Sicilia e la Grecia su temi d’interesse culturale di respiro internazionale.

A Palazzo Abatellis “Coppe di stelle nel cerchio del sole” inaugurata con una performance di Emiliano Maggi

Inaugurata ieri nella Sala del Sottocoro della Galleria Regionale della Sicilia – Palazzo Abatellis di Palermo, la mostra Coppe di stelle nel cerchio del sole, che è stata illustrata alla stampa nei giorni scorsi alla presenza dell’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, Alberto Samonà. La mostra sarà visitabile con accesso diretto dalla via Alloro. Realizzato nell’ambito della Nona edizione di “Viaggio in Sicilia”, il progetto è stato curato da Valentina Bruschi con una sezione storica di Evelina De Castro, direttrice della Galleria regionale di Palazzo Abatellis. Questa edizione prende il titolo “Coppe di stelle nel cerchio del sole” dai versi del filologo e poeta arabo-siculo Ibn al-Qattâ (Sicilia, 1041 – Il Cairo, 1121), riferiti al vino e ai fenomeni naturali, traccia preziosa di una ricca produzione e di un incancellabile intreccio di culture. L’iniziativa realizza una sponsorizzazione tecnica che manifesta l’impegno dell’azienda Planeta per l’arte e si esprime attraverso il restauro di due opere provenienti dai depositi di Palazzo Abatellis, selezionate dalla Galleria, che saranno esposte al pubblico per la prima volta insieme ad un nucleo di altre opere. La mostra mette in dialogo dieci oggetti d’arte presenti nei depositi del Museo con altrettante opere d’arte, realizzate a seguito di una residenzialità degli artisti Bea Bonafini (Bonn, 1990), Gil Lavy (Gerusalemme, 1987), Emiliano Maggi (Roma, 1977), Diego Miguel Mirabella (Enna, 1988), oltre alla scrittrice Chiara Barzini (Roma, 1979) e al fotografo Matteo Buonomo (Cinisello Balsamo, 1991). Il restauro ha interessato due oggetti presenti nei magazzini della Galleria Abatellis: un Cilindro con iscrizioni e fascia traforata realizzato in rame argentato cesellato e a fusione, riferibile al XVII-XVIII secolo, delle dimensioni di cm 44×19 inventariato al n. 7255, e una Lampada in rame traforato, sbalzato, cesellato e a fusione del XVIII-XIX secolo delle dimensioni di cm 64 x diam. 43, inventariato al n. 7259. Per l’occasione verrà stampato un catalogo che racconta il progetto espositivo con notizie sugli oggetti inediti di Palazzo Abatellis e le opere degli artisti contemporanei prodotte appositamente per l’occasione. 

Sede espositiva: Galleria Regionale della Sicilia – Palazzo Abatellis, via Alloro 4 – Palermo. Apertura al pubblico: domenica ore 12.00 con una performance di Emiliano Maggi. Per la prima giornata di apertura, la mostra resterà aperta al pubblico fino alle 19.00.

Durata della mostra: dal 22 maggio al 10 luglio 2022 | martedì – sabato 9.00-19.00; domenica 9.00-13.00. Ingresso libero alla mostra. Sito web: www.planeta.it/viaggioinsicilia

Riprendono gli scavi su Monte Altesina a Nicosia

Giovedì 9 giugno, alle ore 16,00, a Nicosia (EN), presso l’auditorium dell’Istituto I.I.S. F.lli Testa, si terrà la giornata di studio “Il Monte Aereus. Dalla polis greca all’Islam” nel corso della quale verranno illustrati gli scavi condotti dalla Soprintendenza dei Beni culturali di Enna, diretta da Nicola Neri, nell’area archeologica di Monte Altesina. Venerdì 17 giugno, invece, sul Monte Altesina si svolgerà una giornata di “archeologia pubblica” con partecipazione libera nel corso della quale gli archeologi illustreranno “sul campo” le attività di ricerca svolte fino ad ora. Le ricerche archeologiche sul monte Altesina proseguono grazie alla convenzione triennale stipulata dalla Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Enna con l’Università Bordeaux-Montaigne e il Comune di Nicosia. La campagna archeologica si svolgerà dal 6 al 18 giugno e sarà presente a Nicosia, per le ricerche sul monte Altesina, un gruppo di ricerca multidisciplinare composto da quindici archeologi, di cui dieci provenienti dall’ateneo francese. Obiettivo di questa campagna di indagini è la ricognizione sistematica delle evidenze archeologiche del sito e la loro documentazione scientifica.

Edipo. Lo sguardo in sè. Alla Galleria Bellomo di Siracusa in mostra dal 4 giugno al 6 novembre

Il 4 giugno alle 17.30 alla Galleria Regionale di Palazzo Bellomo di Siracusa, diretta da Rita Insolia, si inaugura la mostra “Edipo. Lo sguardo in sé” con opere di una ventina di artisti italiani che offrono la loro interpretazione della figura di Edipo. La mostra, visitabile fino al 6 novembre prossimo, è stata curata dal Sovrintendente dell’Istituto Nazionale del Dramma Antico, Antonio Calbi, che ha voluto offrire una lettura di Edipo attraverso lo sguardo di autori moderni e contemporanei di diverse generazioni. Un viaggio attraverso linguaggi, poetiche, canoni espressivi e stilistici diversi che hanno creato un dialogo tra le preziose testimonianze d’arte custodite all’interno della Galleria di Palazzo Bellomo e le opere d’arte contemporanea ispirate all’Edipo, realizzate nel tempo o ispirate dall’esposizione promossa e organizzata dalla stessa Galleria di Palazzo Bellomo con il sostegno dell’Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, in collaborazione con la Fondazione INDA e Civita Sicilia. All’interno delle sale del Museo Bellomo Edipo, una sorta di pre-Amleto arcaico, si fa da tramite in un ideale dialogo fatto di corrispondenze e contrappunti tra la prestigiosa permanente e artisti di fama internazionale come Arnaldo Pomodoro, Mimmo Paladino, Emilio Isgrò, Alfredo Pirri, Gianfranco Notargiacomo e Vettor Pisani, o i siracusani Michele Ciacciofera e Giuseppe Pulvirenti attivi, il primo a Parigi il secondo a Roma, e ancora nomi meno noti ma di grande impatto estetico come il cipriota Vassilis Vassiliades. In mostra anche le opere di Matteo Basilè e Umberto PasserettiCorrado Bonicatti (alla memoria) e Hermann Nitsch (alla memoria), i quattro artisti coinvolti nelle campagne di comunicazione delle ultime tre stagioni della Fondazione INDA. Presenti, infine, nomi emergenti come Silvia GiambroneStefano Ricci e Nicola Toce insieme ad altri legati al territorio, quali Giovanni Migliara (alla memoria), Stefania PennacchioAndrea Chisesi e Alfredo Romano. Impreziosisce il percorso espositivo il costume disegnato dallo stilista Antonio Marras, una vera e propria scultura di stoffa, per il recente Edipo Re – Una favola nera del Teatro Elfo Puccini di Milano e quello disegnato da Daniela Dal Cin per Edipo Re messo in scena dalla compagnia torinese Marcido Marcidorjs e Famosa Mimosa.

La Galleria Regionale di Palazzo Bellomo, nel centro di Ortigia, vicinissima alla piazza del Duomo e alla Fonte Aretusa, è uno straordinario Museo di arte antica che illustra gli sviluppi della cultura figurativa a Siracusa e, più in generale, nell’area sud-orientale della Sicilia. Tra le opere esposte l’Annunciazione di Antonello da Messina, ma anche preziosi dipinti come la Madonna in trono col Bambino tra le Sante Eulalia e Caterina d’Alessandria di Pedro Serra, pittore catalano del quattordicesimo secolo, e due importanti tavole del XV secolo, San Lorenzo e storie della sua vita, detto Retablo di San Lorenzo, e il polittico formato da sei pannelli che rappresentano la Trasfigurazione di Cristo.

La Galleria Regionale di Palazzo Bellomo si trova a Siracusa, via Capodieci 14.
Date: 4 giugno – 6 novembre 2022.
Apertura: Lunedì-sabato ore 9-19 | domenica e festivi ore 9-13.
Ingresso: la visita alla mostra è compresa nel biglietto di ingresso al museo.

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