venerdì, 29 Marzo 2024
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Crias e Ircac: i sindacati bocciano l’operato del governo regionale

Le organizzazioni sindacali FABI, First Cisl, Fisac Cgil, Uilca, Uil, Unisin e le segreterie regionali e aziendali di Crias e Ircac, ancora una volta stigmatizzano il metodo seguito dalla giunta Musumeci nell’affrontare la trasformazione dei due Enti e rilevano «la totale approssimazione con cui il governo regionale continua a gestire l’operazione, rischiando di vanificarne la mission».

«Dopo il fallimento del progetto iniziale – si legge in una nota – il governo ha scelto di abbozzare in un unico articolo di legge, l’articolo 1 della l.r. 10/2018, il futuro dell’Irca, frutto della fusione degli Enti Crias e Ircac, demandandolo ad un regolamento già più volte rivisitato, non tenendo in conto le modifiche proposte dai sindacati per il buon funzionamento del costituendo Ente e in difesa dei lavoratori».

Secondo le sigle, «oggi, le modifiche e le abrogazioni allo stesso articolo 1, inserite dalla giunta nel collegato alla finanziaria, confermano in modo inequivocabile l’assenza di un piano industriale, più volte invocato dalle organizzazioni sindacali, necessario per affrontare compiutamente la trasformazione di Ircac e Crias».

«Procedendo in tal modo – spiegano – l’unica certezza che s’intravede è una intollerabile nebulosità sulla futura attività degli Enti, con un conseguente rischio per l’economia dell’isola e per il mantenimento dei posti di lavoro».

Le organizzazioni sindacali chiedono pertanto di fermare “l’infruttuoso percorso intrapreso” – praticamente un “non percorso”, secondo le sigle – procedendo alla definizione di un serio piano industriale che sia la risultante del dialogo con le associazioni di categoria e con le stesse organizzazioni sindacali che rappresentano i lavoratori degli enti.

«Soltanto il rispetto del metodo, che è sostanza, e quindi merito, un metodo improntato al confronto e all’ascolto – si legge nella nota congiunta – consentirà di affrontare correttamente tutte le complesse questioni in gioco, nell’interesse collettivo».

«In assenza di un immediato e auspicabile cambio di rotta da parte del governo regionale – concludono i sindacati – saranno espletate tutte le azioni utili al fine di evitare lo scempio che porterebbe alla fine, altrimenti ineluttabile, del credito agevolato in Sicilia».

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