venerdì, 19 Aprile 2024
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Coronavirus, un caso in più in Sicilia. Tensioni nelle carceri e polemica per i crocieristi scesi senza controlli a terra

Termina la quarantena a Palermo per i turisti bergamaschi e 7.000 sono i siciliani giunti dalle zone rosse che si sono registrati sul portale siciliano

In merito agli ultimi aggiornamenti sui contagi da Coronavirus dalla Regione Siciliana, dal sito ufficiale, si legge la seguente comunicazione: Questo il quadro riepilogativo della situazione nell’Isola, aggiornato alle ore 12 di oggi (lunedì 9 marzo), in merito all’emergenza Coronavirus, così come comunicato dalla Regione Siciliana all’Unità di crisi nazionale.
Dall’inizio dei controlli, i laboratori regionali di riferimento (Policlinici di Palermo e Catania) hanno effettuato 836 tamponi, di cui 771 negativi e 11 in attesa dei risultati.
Al momento, quindi, sono stati trasmessi all’Istituto superiore di sanità 54 campioni, uno in più di ieri, di cui 16 già validati da Roma (cinque a Palermo e undici a Catania). Risultano ricoverati 19 pazienti (sette a Palermo, cinque a Catania, due a Messina, uno a Caltanissetta, tre ad Agrigento e uno a Enna) di cui uno in terapia intensiva per precauzione, mentre 35 sono in isolamento domiciliare.

Dei casi positivi a Palermo, dall’Ospedale Cervello giunge il seguente bollettino medico odierno: Attualmente presso il reparto di Malattie Infettive del Presidio Cervello sono ricoverati quattro pazienti positivi ai test per coronavirus. Uno di questi pazienti è la Sig.ra proveniente dalla bergamasca che è in buone condizioni generali.


Tornano a casa, dopo il periodo di quarantena, i 25 componenti della comitiva bergamasca in vacanza a Palermo che sono risultati negativi dopo aver eseguito per tre volte il tampone, e che durante queste giornate sono rimasti all’hotel Mercure nel centro di Palermo.

Da oggi, riprendono on line le lezioni universitarie, Unipa compresa, collegandosi con la piattaforma dell’Ateneo cittadino.

Nel frattempo, ad una situazione tesa già di suo, si sono unite le rivolte carcerarie in tutto il paese, causando anche delle vittime, per lo stop ai colloqui coi familiari. A Palermo, ieri sera, al Pagliarelli, numerosi parenti dei detenuti hanno creato momenti di tensione bloccando persino viale Regione Siciliana, ovvero la principale arteria stradale cittadina. Stamani invece si è dovuto fronteggiare un tentativo di evasione all’Ucciardone.

Assumere atteggiamenti auto-responsabili e di collaborazione, nella consapevolezza che le attuali misure restrittive sono temporanee (e quindi revocabili al migliorare della situazione), e servono innanzitutto alla tutela della salute di tutti”. E’ l’invito lanciato dal garante regionale dei detenuti Giovanni Fiandaca che questa mattina è stato in visita al carcere Ucciardone per incontrare i detenuti in stato di agitazione per i provvedimenti assunti dopo l’allarme Coronavirus. “Non sono i detenuti ad essere ingiustamente discriminati – dice Fiandaca – Al rispetto di regole prudenziali a finalità preventiva, oggi, siamo infatti obbligati tutti come cittadini italiani, a prescindere dal fatto che viviamo dentro o fuori dagli istituti penitenziari. E, anche rispetto alla protezione del bene fondamentale della salute, i detenuti sono cittadini uguali agli altri”. Il garante dei detenuti si è recato al carcere Ucciardone nella seconda mattinata di oggi accompagnato dal dirigente dell’Ufficio, Pietro Valenti. Fiandaca ha richiamato l’attenzione sulla “necessità di comprendere le buone ragioni dei provvedimenti restrittivi adottati, incluse le limitazioni di contatti per colloqui con i parenti, essendo finalizzate all’obiettivo di proteggere innanzi tutto gli stessi detenuti dal rischio di contagi da fonte esterna”. Nel manifestare comprensione per i disagi anche di ordine psicologico derivanti da tutto ciò, il Garante ha invitato la popolazione detenuta a “mantenere la calma e ad adottare atteggiamenti il più possibile consapevoli e responsabili, dal momento che reazioni emotive incontrollate e paure eccessive, specie se sfocianti in forme di protesta violenta – ha detto – rischiano di provocare pericoli e conseguenze negative ancora maggiori. Mentre pazienza e senso di responsabilità da parte di tutti possono contribuire a un miglioramento della situazione e, in prospettiva, a una progressiva revoca o riduzione delle misure restrittive”. Fiandaca ha anche fatto presente che in atto, a compensazione sia pur parziale delle misure restrittive, è prevista la possibilità di beneficiare di un maggior numero di telefonate e di accedere a colloqui via Skype. Un analogo invito alla comprensione e al senso di responsabilità, innanzitutto nell’interesse degli stessi detenuti, è stato rivolto ai numerosi parenti mobilitati all’esterno del carcere, anche perché un eccesso di preoccupazione da parte loro può diventare moltiplicatore delle ansie di chi sta recluso. “Una sorta di circolo vizioso – ha detto loro il Garante – che pregiudica ulteriormente la serenità dei dirigenti e del personale delle carceri, accrescendone le oggettive difficoltà operative”.

Seguendo le direttive del Decreto Regionale, varato ieri dal Presidente Musumeci, sono stati 7.000 i siciliani proveniente dalle zone rosse negli ultimi giorni che si sono registrati sul portale siciliano relativo all’emergenza Coronavirus.

Polemica oggi per i crocieristi sbarcati oggi a Palermo senza alcun controllo sanitario a terra. “Il sindaco di Palermo Orlando, come giustamente previsto dal decreto del presidente del Consiglio, ha disposto la chiusura di musei, dei luoghi istituzionali, di pub e discoteche della città. E in un video pubblicato sui canali social ha addirittura lanciato un appello rivolto ai cittadini per adottare i protocolli previsti dall’emergenza coronavirus. Però, come si dice in gergo, ha predicato bene ma razzolato male, consentendo, invece, a migliaia di croceristi di sbarcare, questa mattina, nella nostra città senza aver attuato alcun controllo sanitario a terra. Un atto davvero deprecabile e irresponsabile che mette gravemente a rischio la salute sia dei palermitani che di tutti i siciliani”. È quanto afferma Elio Ficarra, consigliere comunale della Lega e vice capogruppo al consiglio comunale di Palermo, in riferimento allo sbarco, questa mattina in città, di diverse migliaia di turisti non sottoposti a controllo sanitario a terra. “È davvero paradossale che Orlando, primo responsabile sanitario della città, abbia eluso tale controllo e non abbia avviato, magari di concerto con il presidente della Regione Musumeci tutte le procedure previste, fino all’estrema decisione di porre in essere la quarantena a bordo. Il rischio reale, senza voler fare sterili allarmismi – ha detto infine Ficarra – è che già in una condizione di estrema difficoltà per i nostri ospedali, la situazione possa ulteriormente aggravarsi. E tutto questo per non aver voluto adottare un provvedimento che in molti paesi è stato posto in essere dove, addirittura, è stato negato l’attracco di navi da crociera e lo sbarco degli stessi turisti”.

Replica del sindaco di Palermo Leoluca Orlando:

Con riferimento all’attracco al porto di Palermo di una nave da crociera turistica oggi, il Sindaco, nel corso della giornata, ha avuto dei contatti con il Presidente dell’Autorità di sistema portuale dal quale ha avuto a sua volta rassicurazioni circa l’applicazione delle misure di sicurezza previste dalle autorità sanitarie. In particolare, è stato chiarito che lo stato di salute dei passeggeri è costantemente monitorato a bordo della nave, come prassi ordinaria, e che tali controlli sono stati intensificati ancor di più in questi ultimi giorni. “Non avevo dubbi circa l’applicazione di procedure rigide – ha detto Orlando – per la tutela della salute pubblica, sia dei palermitani sia dei turisti. Credo che sia opportuno che le compagnie comunichino al meglio le proprie procedure operative e come queste si raccordano con le prescrizioni decise dal Governo nazionale per il contrasto alla diffusione del Coronavirus”.


Si raccomanda di attenersi scrupolosamente alle indicazioni fornite dal Ministero della Salute per contenere la diffusione del virus. Per ulteriori approfondimenti visitare il sito dedicato www.siciliacoronavirus.it o chiamare il numero verde 800.45.87.87

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