sabato, 20 Aprile 2024
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Cooperazione internazionale. Visita a Palermo delle autorità irachene esiliate in Kurdistan

Questa mattina il Sindaco Leoluca Orlando ha incontrato a Palazzo Galletti la Delegazione irachena che domani parteciperà al convegno internazionale “Il Ruolo strategico delle donne nella ricostruzione economica e sociale delle Citta”, in programma presso l’ex Chiesa di San Mattia. A guidare la  Delegazione il  Presidente del Consiglio della provincia irachena di Ninawa, Bashar Hameed Mahmood Ahmed. Hanno partecipato all’incontro, tra gli altri, il Presidente di Mediter, Vctor Matteucci ed il Presidente della Consulta delle Culture Adham Darwasha.

Orlando, nel porgere il saluto della città di Palermo, ha voluto sottolineare  che “qui, oggi, voi siete a casa vostra, poiché Palermo non è una città europea, ma una città mediorientale in Europa. Palermo, come l’Iraq – ha aggiunto – non è un dipinto ma un mosaico ed il nostro dovere è fare in modo che le tessere di questo mosaico possano vivere in pace tutte insieme, nel rispetto di tutti e di ciascuno. Noi siamo contro coloro i quali non accettano il diverso”.

Il Presidente della Provincia di Ninawa ha sottolineato come Palermo sia la prima città  europea, seguita da Bruxelles, ad avere allacciato una relazione formale con le autorità  irachene in esilio e che questo “costituisce motivo di grande speranza nonostante la difficilissima situazione che stiamo vivendo in questi mesi.”

 

Orlando ha  poi voluto esprimere la propria vicinanza e solidarietà al popolo iracheno: “comprendiamo i vostri problemi e la minaccia incombente dell’Isis. Soltanto i nemici di Dio uccidono in nome di Dio. Anche noi, purtroppo, abbiamo l’Isis in casa, che in Sicilia si chiama mafia”.

Il Primo cittadino ha anche inteso ribadire il massimo rispetto per ogni Credo religioso: “io sono Cattolico, ma quando entro in una Sinagoga prego Yahweh e partecipo all’Iftar assieme ai miei amici Musulmani,  ciò a conferma chela nostra città è la Capitale dell’accoglienza, della pace e dell’integrazione”.

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