venerdì, 26 Aprile 2024
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Commemorazione Dalla Chiesa. Mattarella, Grasso, Minniti e Orlando ricordano il Generale

Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, alla presenza del presidente della Repubblica Sergio Mattarella, del presidente del Senato Pietro Grasso e del ministro dell’Interno, Marco Minniti, ha partecipato questa mattina, a Palermo in via Isidoro Carini, alla cerimonia di commemorazione dell’uccisione del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, assassinato 35 anni fa (3 settembre 1982) dalla mafia insieme alla moglie Emanuela Setti Carraro e all’agente di polizia Domenico Russo.  Il capo dello Stato, Sergio Mattarella, ha deposto una corona di alloro sotto la lapide che ricorda l’eccidio.

Presenti, tra gli altri anche il comandante generale dell’Arma dei Carabinieri, Tullio Del Sette, il prefetto di Palermo, Antonella De Miro, il questore Renato Cortese, il presidente della Regione, Rosario Crocetta, il presidente dell’Assemblea Regionale Siciliana, Giovanni Ardizzone , i figli del Generale, Nando, Rita e Simona Dalla Chiesa, nonché la moglie Filomena e i figli, Dino e Toni, dell’agente Domenico Russo, poliziotto di scorta del generale Carlo Alberto Dalla Chiesa che seguiva, a bordo di un’Alfetta, la A112 sulla quale viaggiava il prefetto di Palermo con la moglie Emanuela Setti Carraro. I sicari uccisero Dalla Chiesa e la moglie e spararono all’agente che tentò di fermarli con la sua pistola d’ordinanza. Russo morì dopo 13 giorni di agonia.

“Ricordare Carlo Alberto Dalla Chiesa a 35 anni dalla sua morte – si legge in un post su Facebook del presidente del Senato Pietro Grasso – non significa solo tributare il giusto onore ad uno straordinario esempio di competenza professionale e dedizione alle Istituzioni. Serve, soprattutto, a rafforzare la consapevolezza che la lotta alla criminalità organizzata può avere successo solo se si uniscono e collaborano le migliori forze di tutto il Paese”.

Successivamente il primo cittadino ha partecipato alla messa officiata da S. E. mons. Corrado Lorefice nella cappella della Caserma Dalla Chiesa di Corso Vittorio Emanuele e dopo si è recato con il comandante dell’Arma dei carabinieri, il generale Del Sette, i familiari di Dalla Chiesa e i vertici di ANM e Unci, presso il Giardino della memoria, a Ciaculli, dove è stata scoperta una targa e piantato un albero in memoria del generale.

“Quel dolorosissimo 3 settembre di 35 anni fa – ha detto il sindaco Orlando – ha rappresentato una svolta nella lotta alla mafia. Da allora, infatti, il contrasto alla criminalità organizzata ha assunto una dimensione nazionale. E oggi siamo qui per dire grazie a chi ha offerto in dono la sua vita per liberare Palermo da un male che per troppo tempo qualcuno pensava essere un male solo palermitano e siciliano”.

“Grazie generale Dalla Chiesa – ha continuato Orlando – perché con il suo sacrificio oggi possiamo dire con orgoglio che Ciaculli è Palermo e Palermo è Ciaculli, che Porta Nuova è Palermo e che Palermo è Porta Nuova, senza provare paura o vergogna. E questo è possibile anche grazie all’impegno della Forze dell’Ordine, e in particolare alla presenza della Questura e della Squadra Mobile in questo mandamento, così come dei Carabinieri al Capo. Se oggi questa città si può permettere di sperare il 3 settembre è grazie a tutto questo, grazie ad un impegno collettivo”.
“Il generale Dalla Chiesa – ha sottolineato il generale Tullio Del Sette – si può senz’altro considerare una pietra miliare nella lotta contro i boss mafiosi. L’albero piantato qui a Ciaculli rappresenta un punto fermo. Nella memoria collettiva il generale resterà sempre nei cuori della gente”.
Per Rita Dalla Chiesa “il Giardino della Memoria è un luogo straordinario. Grazie ai cronisti e ai magistrati per quello che viene fatto in questo posto”, mentre per Per Nando Dalla Chiesa “Palermo è cambiata. In questi 35 anni sono stati fatti molti passi in avanti in tema di legalità e di riscatto. E questo luogo, qui a Ciaculli, rappresenta la voglia di riscatto del popolo siciliano nel ricorso delle vittime”.
Per il vice-presidente nazionale dell’Unci, Leone Zingales, “un altro albero a Ciaculli arricchisce il grande mosaico della Memoria. Oggi abbiamo posizionato un altro tassello nel percorso di legalità che cronisti e magistrati hanno avviato da 12 anni, in un’area dell’isola dove la prepotenza mafiosa ha terrorizzato per decenni i cittadini onesti e laboriosi”.
Secondo il segretario regionale dell’Assostampa siciliana, Alberto Cicero, “In un giorno che ricorda una pagina drammatica della storia recente della nostra terra, la messa a dimora dell’albero a ricordo del sacrificio del generale Dalla Chiesa aiuterà i siciliani a custodire la memoria dei tanti, tra cui molti giornalisti, che hanno perso la vita in nome della verità e della libertà”
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