giovedì, 25 Aprile 2024
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HomesocialeAlmaviva. Trasferimenti sempre più vicini. Palermo due giorni di sciopero

Almaviva. Trasferimenti sempre più vicini. Palermo due giorni di sciopero

La riunione di ieri al Mise per discutere lo stop al trasferimento, deciso da Almaviva Contact, di 397 operatori palermitani verso il sito di Rende in Calabria si è conclusa con l’ennesimo nulla di fatto. La Exprivia, società pugliese che subentra al colosso dei call center Almaviva nella commessa Enel, ha espresso la volontà ad assumere solo una quota parte dei lavoratori a quattro ore, attualmente ne fa 6, al terzo livello, facendone perdere uno, e senza scatti di anzianità. La proposta è stata definita dai sindacati “inaccettabile” e in segno di protesta hanno indetto due giorni di sciopero nelle due sedi di via Cordova e via Marcellini, per le giornate del 19 e 20 ottobre.

Così, dopo le sconfortanti notizie di ieri e visto che si avvicina il 24 ottobre, data di trasferimento dei primi 154 lavoratori palermitani in calabria, oggi, i lavoratori del call center hanno occupato la sede di Via Marcellini a Palermo fino all’arrivo della Digos.

Almaviva Contact, in un comunicato: “giudica inammissibili forme di protesta che si collocano fuori dalla legalità, come quelle in corso a Palermo. Oltretutto, nelle stesse ore nelle quali le problematiche sollevate sono all’attenzione delle Istituzioni competenti. La Società assumerà ogni opportuna iniziativa a tutela della legalità, della continuità delle attività e della sicurezza delle persone che vi lavorano”.

“Quanto prospettato ieri dalla società Exprivia – ha dichiarato al GCPress Giovanni Gorgone RSU Fistel Cisl Palermo e Trapani -, è davvero inaccettabile. La società di Molfetta, che subentrerà nella gestione della commessa Enel, in base ai volumi concessi dal committente Enel, potrà assorbire poco più del 50% della forza lavoro che attualmente è impiegata nella commessa stessa ed è disponibile ad accettare le clausole sociali di cui si fa promotore il governo a condizioni veramente improponibili. Come sindacato – continua Gorgone – ribadiamo la volontà di rigettare i trasferimenti a Rende e rimandiamo al mittente l’ennesimo ricatto che mette i lavoratori davanti all’out-out di accettare un trasferimento oppure le clausole sociali che li priverebbero di tutte le tutele, abbassando inoltre ulteriormente il loro già misero salario. Domani – conclude il rappresentante Rsu – è previsto un nuovo incontro al Ministero ed auspichiamo che si possano bloccare i trasferimenti e trovare la giusta soluzione in modo da scrivere la parola fine su questa vicenda che sta tenendo con il fiato sospeso centinaia di famiglie.”

In vista della ripresa domani del tavolo al Mise sulla commessa Enel di Palermo, il sindaco Leoluca Orlando e l’Assessora alle Attività produttive, Giovanna Marano confidano in “un atto di responsabilità dell’Azienda Almaviva. Il ritiro immediato dei trasferimenti ristabilirebbe difatti un clima più disteso, utile al confronto e alla ricerca di soluzioni che consentano un’applicazione della clausola sociale adeguata alle esigenze sociali e di prospettiva dello sviluppo locale”.

Per quanto riguarda l’incontro di ieri al ministero dello Sviluppo Economico, si apprende da una nota, che il ministro dello Sviluppo Calenda, con la viceministra Teresa Bellanova, hanno convocato i rappresentanti delle aziende committenti dei servizi di call center indicando la linea di “tolleranza zero” del governo nei confronti di chi continuerà a procedere con gare che, “permettendo aggiudicazioni a prezzi al di sotto dei livelli di retribuzione indicati dai contratti nazionali di lavoro più rappresentativi, consentono alle aziende fornitrici di applicare i cosiddetti ‘contratti pirata’”.

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