Tutto pronto per l’undicesima edizione del Festival delle Letterature Migranti, ai Cantieri culturali alla Zisa dal 22 al 25 ottobre. Un’edizione dal titolo “Annessioni” a sottolineare i continui tentativi di cancellazione della storia e del confronto dialettico che caratterizzano il presente.
In programma, 50 incontri, e le voci di oltre 100 partecipanti tra autori e discussant: scrittori, giornalisti, intellettuali e attivisti per un’edizione fortemente contemporanea che segna anche la collaborazione e coesistenza con il Festival Sabir di Arci, e che per quattro giorni trasformerà i Cantieri in un luogo di confronto ed elaborazione intergenerazionale.
“La storia del nostro tempo si dispiega come una serie di digressioni violente, in cui le forze in gioco cercano di imporsi cancellando l’opposizione, spegnendo il pensiero dialettico. In questa trama – scrive l’ideatore del Festival Davide Camarrone nel testo curatoriale – la smemoratezza, l’effimero, la contro-verità, non sono semplici accidenti: costituiscono i materiali di un ordine simbolico che mira a governare le coscienze”.
La selezione di libri e autori corre su un doppio binario: presente e passato, dimensione internazionale e locale, letteratura e saggistica. Con uno sguardo particolarmente attento ai conflitti più recenti e ai temi della migrazione e della partecipazione politica, focus condiviso con Sabir.
La guerra e le sue macerie permeano inevitabilmente molti dei testi di questa edizione. Storie che ripercorrono sentieri diemancipazione e democratizzazione collettiva come quelli maturati nella Germania post nazista di Uwe Timm,una delle voci più importanti della generazione di scrittori tedeschi del dopoguerra, al Festival per presentarel’ultimo suo romanzo autobiografico: Un luogo scomodo. Tutti i miei fantasmi (Sellerio, 2025). Classe 1940, Timm ha partecipato ai movimenti studenteschi della fine degli anni Sessanta, divenendo una le voci più note della sinistra culturale tedesca.Sulla stessa scia anche il libro di Barbara Serra, inviata e conduttrice della redazione di Londra di Al Jazeera English, autrice di Fascismo in famiglia (Garzanti, 2025) che esplora l’eredità del fascismo attraverso le vicende del nonno, a partire da una lettera a lui indirizzata, ritrovata casualmente nella villa di famiglia in Sardegna.
Sono i luoghi segnati dalla guerra a farsi largo. Come per Ti vengo a cercare (Mondadori, 2025) di Ezio Abbate, autore per la tv, il cinema e il teatro, che si sviluppa in Siria: una madre italiana alla ricerca del figlio, partito per abbracciare una religione, l’Islam, e una guerra non sua, quella per la liberazione dal dittatore Assad. Nell’età dell’odio. Sfera pubblica, intolleranza e democrazia di Antonio Nicita (Il Mulino, 2025) è, invece, il tecnopopulismo che manipola la libertà d’espressione per minacciare le democrazie, ad essere messo sotto accusa.
Dall’altra parte ci sono i romanzi che partono dalle nostre città, in primis da quelle del Sud Italia – Palermo, Agrigento, Napoli – con titoli freschi di stampa e trame che aprono squarci nelle periferie come Primmammore di Titti Marrone (Feltrinelli, 2025) ambientato a Napoli o che affondando le radici nel passato, nel dopoguerra italiano del secolo scorso. È così per Perduto è questo mare (Rizzoli 2025), il romanzo autobiografico di Elisabetta Rasy, nella cinquina dei titoli candidati al Premio Strega 2025, anch’esso ambientato a Napoli. Ma anche per il romanzo d’esordio di Dario Lanfranca Il vento ara il cielo (Minimum Fax, 2025) la cui trama si dipana a partire dalle campagne dell’agrigentino finendo per tracciare la genesi della borghesia mafiosa. O ancora, l’oggi di Palermo “tuttoporto”: dove la vita di Alaa Faraj, giunto su un barcone dalla Libia col sogno di sfondare come calciatore, si è fermata in carcere insieme all’accusa di essere un trafficante di uomini. Le lettere scritte da dietro le sbarre, dove vive ormai da 10 anni, continuando a professare la sua innocenza, sono diventate un libro appena pubblicato da Sellerio – Perché ero ragazzo – a cura di Alessandra Sciurba, docente di diritto della Filosofia a cui ha affidato la sua storia. Discussant d’eccezione Adriano Sofri, scrittore, e attivista. Sofri interverrà (insieme all’arabista Marco Di Donato dell’Università di Palermo) anche sugli ultimi romanzi dello scrittore algerino Boualem Sansal, detenuto nel suo paese per “aver minato l’unità nazionale”, nonché (insieme a Alfio Mastropaolo e Margherita Cottone, docenti all’Università di Palermo) sulla riedizione del saggio Cultura di Destra di Furio Jesi.
Tante le voci di giornalisti in prima linea: la francese Salomé Paretn-Rachidi, corrispondente da Israele e dalla Palestina per diverse testate francofone e autrice della graphic novel Amore, sesso e terra promessa (Feltrinelli, 2025) in dialogo con Gad Lerner. E ancora, quella di Luca Misculin, firma de Il Post sulle questioni migratorie e tra i conduttori di Prima Pagina su Radio 3, autore del libro Mare aperto (Einaudi, 2025) che ripercorre la storia millenaria del Mediterraneo, mare spietato ma dalla straordinaria profondità storica e umana. La stessa profondità che nutre le pagine di Sogni di Zenzero (Slow food editore) di Mareme Cisse e Lidia Tilotta, presentato in maniera inedita attraverso uno show cooking della chef Mareme Cisse in dialogo con la giornalista e co-autrice Lidia Tilotta e con l’equipaggio della nave Karma del progetto dell’Arci “Tom – tutti gli occhi sul Mediterraneo”, rientrato dalla missione della Sumud Flotilla.
Gli altri autori di quest’edizione: Simone Arcagni, L’algoritmo di Babele. Storie e miti dell’intelligenza artificiale (Solferino, 2024); Simone Bellezza, La guerra dell’indipendenza ucraina (Editrice Morcellina Scholé); Matteo Di Figlia Fascisti a Palermo (Istituto Poligrafico Europeo, 2024); Laura Fontana Fotografare la Shoah (Einaudi,2025); Matteo Meschiari, Terre che non sono la mia (Bollati Boringhieri, 2025); Linda Scaffidi, Le sette fate di Youssef (Fazi, 2025); Mario Valentini, Quattro giovani malviventi in fuga (Exorma Edizioni, 2024).
Completano il quadro, gli autori e i testi selezionati dal Dipartimento diLetteratura Italiana Contemporanea dell’Università di Palermo, a cura della professoressa Domenica Perrone. Oltre alla già citata Elisabetta Rasy: Roberta Casasole (Donne di tipo 1, Feltrinelli 2024) e Carola Susani (Il Dio delle genti, Minimum Fax 2025). In programma anche approfondimenti su Pasolini a partire dal testo di Paolo Desogus, In difesa dell’umano. Pasolini tra passione e ideologia (La nave di Teseo, 2025) e su Primo Levi a partire da Primo Levi, Il carteggio con Heinz Riedt (Einaudi, 2024).
L’XI edizione si apre con un grande omaggio a Stefano D’Arrigo nei 50 anni di Horcynus Orca a cui è dedicato il primo appuntamento in calendario: “La Lingua Fera – Horcynus Orca, il libro che nessuno voleva tradurre”, tappa finale del progetto internazionale di FLM “La Lingua Fera” per l’anniversario del monumentale romanzo di D’Arrigo. Un progetto a cura di Davide Camarrone e Moshe Kahn, primo traduttore al mondo dell’opera, che prevede un tour di 5 tappe in Sicilia a partire dal 16 ottobre: Catania, Gibellina, Ragusa, Palermo e Messina, la provincia d’origine di D’Arrigo.
Altra novità, la sezione “Identità alla ricerca”, un progetto che invita i più giovani a interrogarsi su temi generazionali quali la migrazione, l’appartenenza a più culture, le dinamiche razziali, i sentimenti, la conquista della felicità. Il percorso è realizzato con il sostegno del MiC e di SIAE, nell’ambito del programma “Per Chi Crea”.
Dalla mattina del 23 e fino al 25 ottobre saranno protagonisti scrittori e scrittrici under 35 tra le più interessanti della narrativa italiana contemporanea per dialogare con studenti, studentesse e pubblico, affrontando con linguaggi diversi i grandi temi della crescita, della memoria, delle radici e del riconoscimento di sé: Nogaye Ndiaye, Antonio Schiena, Mohamed Maalel, Eleonora Daniel, Francesco Spiedo ed Emanuela Anechoum. Il tema “Annessioni” sarà declinato anche negli altri linguaggi del festival: arti visive, teatro, musica.
Gli incontri si alterneranno a letture ad alta voce, a cura di giovani attori e attrici under 35,
momenti di dialogo aperto in cui la scrittura diviene occasione di confronto e riflessione
collettiva. “Identità alla ricerca” è uno spazio di crescita condivisa, dove la letteratura si fa
strumento educativo e terreno d’incontro tra scuole, giovani e territorio.
Un ruolo centrale è affidato al coinvolgimento diretto degli studenti delle scuole secondarie
di secondo grado, protagonisti degli incontri del mattino, e dei centri aggregativi giovanili di
Palermo che parteciperanno alle attività pomeridiane. Gli incontri pomeridiani sono
realizzati in collaborazione con i giovani del Centro Tau e con lo Zen book Festival.
Ad arricchire il programma per i giovani, la presentazione della graphic novel JEPI JORA
che ripercorre lo sbarco albanese a Bari con la nave Vlora, della muralista, illustratrice e
fumettista Chroma. Tra gli altri eventi in programma anche il Translation Slam ideato da
Strade e ANITI. Il laboratorio e la sfida di traduzione letteraria coinvolge l’Educandato
Statale Maria Adelaide e il Liceo Classico Umberto I di Palermo. Una gara di creatività
linguistica in cui gli studenti si confronteranno su brani tratti dal romanzo neerlandese
Senza titolo di Erna Sassen, tradotto da Olga Amagliani per Camelozampa. Il percorso è
realizzato grazie al sostegno dell’Ambasciata dei Paesi Bassi. Un’occasione preziosa per
avvicinare i giovani al mestiere della traduzione ed esplorare le potenzialità della lingua.
ARTE, MUSICA, INCONTRI DI APPROFONDIMENTO
In programma anche momenti di arte e spettacolo che declinano il tema “Annessioni”
anche negli altri linguaggi del festival: Arti visive, Musica e Teatro.
La sezione Arti visive curata da Agata Polizzi e quella musicale a cura di Dario Oliveri si
incontrano attorno al Graphic Novel di Keiko Ichiguchi e Andrea Accardi La vita di
O’Tama, on prefazione di Maria Antonietta Spadaro (Bonelli, 2025). Il testo sarà
presentato dal disegnatore Andrea Accardi, dalla professoressa Spadaro e da Agata
Polizzi, nel corso di un incontro coordinato da Dario Oliveri. Al termine della presentazione
al Cre.Zi Plus (22 ottobre ore 21) avrà luogo la prima proiezione assoluta del video di
Gianni Gebbia O’TAMA RELOADED 2025, con la colonna sonora eseguita dal vivo
dall’artista. La pittrice O’Tama Kiyohara (Tokyo, 1861-1939) ha vissuto a Palermo per
alcuni decenni, tra la fine del XIX e l’inizio del XX secolo. Convertendosi alla religione
cristiana, assunse il nome Eleonora. Era la moglie dello scultore Vincenzo Ragusa, che
aveva conosciuto, ancora adolescente, a Tokyo.
Sempre il 22 sarà presentata la video-installazione di Gio Peres (Palermo,1990), artista e
ricercatrice che lavora con film, installazione e performance. La sua pratica artistica indaga
il rapporto tra immagine in movimento, memoria e temporalità, esplorando come le
immagini — spesso recuperate da archivi o girate con tecnologie analogiche — possano
persistere, frammentarsi o riemergere nel tempo. Dottoranda in Arti Visive presso il
CREAM, University of Westminster a Londra, il suo lavoro è stato presentato a
Documenta14 (tramite SAVVY Berlin Radio Program), Manifesta 12, Triennale Milano e
RISO—Museo d’Arte Contemporanea della Sicilia come artista dell’archivio SACS.
Variegata la sezione teatrale curata da Giuseppe Cutino che si interseca con il progetto
“Identità alla Ricerca” della sezione Educational, attraverso vari momenti: con reading
durante la presentazione dei libri, su una selezione di brani ma anche con la restituzione
finale, nelle giornate del festival, del laboratorio teatrale gratuito condotto dagli attori
Martina Consolo e Marcello Rimi nell’ambito di OFF di FLM2025 in collaborazione con
l’ERSU che entrerà nel vivo a partire dal 16 ottobre. In programma anche la performance
dell’Associazione Teatri di Pelle (24 ottobre alle 18,30 al Cre.Zi. Plus), appositamente
creata per FLM e ispirata agli incontri della sezione “Identità alla Ricerca” con Giacomo
Calabrese e Ursula Sabatin.
Al teatro è affidata anche la chiusura del Festival di quest’anno con lo spettacolo P.S. post
scriptum/Pasolini Sciascia di Davide Camarrone, prodotto insieme all’Associazione per la
conservazione delle tradizioni popolari Museo delle marionette Antonio Pasqualino con la
regia e l’interpretazione di Gigi Borruso e Giuseppe Cutino. In scena: un dialogo
impossibile, oggi, tra Pasolini e Sciascia, testimoni critici del loro tempo, lettori di
processi profondi fin quasi alla profezia.
LE COLLABORAZIONI CON KULTUR ENSEMBLE PALERMO E CON UNIPA
Si conferma la collaborazione con l’Istituto franco-tedesco Kultur Ensemble Palermo. Il
Festival ospiterà (giovedì 23 ottobre, ore 18:30) al Cre.Zi. Plus l’autrice siriana Dima
Albitar Kalaji, in residenza a Palermo per un mese nell’ambito del programma
ALTROVE/AILLEURS/ANDERSWO. Durante il suo soggiorno, Dima Albitar Kalaji si
dedicherà a sviluppare ulteriormente il suo progetto L’odore della dittatura, avviato con
Annett Gröschner, cresciuta nella DDR, incontrata nel 2018 al Museo della Stasi di
Berlino. Lì, hanno scoperto quanto le loro memorie della vita sotto regimi autoritari fossero
simili. Attraverso strumenti artistici e ricerche, le due autrici esplorano le sovrapposizioni
tra la dittatura siriana e quella della DDR. I risultati sono documentati in interviste,
fotografie, video, saggi, un podcast e una «mappa dei sensi» sul sito web del progetto.
L’odore delle dittature è un progetto di WIR MACHEN DAS, realizzato con il sostegno della
Fondazione Federale per l’Elaborazione della Dittatura del Partito Socialista della DDR.
Tra gli incontri di approfondimento si segnala quello in collaborazione con il Dipartimento
di Scienze Politiche e delle Relazioni Internazionali – DEMS in programma all’Aula
Borsellino, in Via Maqueda 324 dal titolo Umanità violate. Le sfide alla giustizia penale
internazionale dall’Ucraina a Gaza. La giornalista Ilaria Sotis intervista Emanuela
Fronza, docente di International and European Criminal Law e Chantal Meloni,
professore associato all’Università Statale di Milano. Intervengono all’incontro anche i
professori dell’università di Palermo Alfredo Terrasi e Francesco Parisi e la storica Anna
Foa. Saluti introduttivi di Costantino Visconti, direttore del Dems; e Gianluigi Gatta,
Presidente dell’Associazione Italiana dei Professori di Diritto Penale.


