venerdì, 19 Aprile 2024
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Acqua a Palermo, erogazione continua anche nelle zone Oreto Nuova e Villaggio Ruffini

Ad oggi, il totale della popolazione servita dall’erogazione continua ha raggiunto quota 83,5%

Sono sempre di più le famiglie palermitane che sono servite dall’erogazione idrica 24 ore su 24.
Dalla fine di gennaio, con l’apertura continua dei circuiti di distribuzione nella zona di via Oreto Nuova e in quella del Villaggio Ruffini a Pallavicino (con circa 8.650 residenti), il totale della popolazione servita dall’erogazione continua ha raggiunto quota 83,5%.

Quello per abbandonare per tutto l’erogazione turnata o saltuaria è un percorso avviato decenni fa, quando all’inizio degli anni ’90 fu dato avvio al totale rifacimento della rete idrica cittadina. In quegli anni nei quartieri della città i “silos” per la distribuzione dell’acqua facevano ancora parte del paesaggio urbano.

“In questi mesi – spiega il Presidente di AMAP Alessandro Di Martino – l’azienda sta completando una serie di interventi particolarmente significativi in alcuni quartieri della città che hanno ancora la turnazione, in particolare Falsomiele, Baida, CEP e zona di Monte Erecta) ed entro la fine dell’anno anche queste zone avranno
l’erogazione continua”.

Un’ultima frazione della popolazione non servita da erogazione continua, pari a circa il 13% dei cittadini, soprattutto nei quartieri di Brancaccio, San Lorenzo, Medaglie d’Oro, Guadagna, Mezzo Monreale, è interessata dai progetti di rifacimento della rete per i quali l’AMAP ha avviato le procedure progettuali, inserite nel più complessivo piano di investimento in corso per circa 40 milioni di euro.

“Nel 2020 può sembrare paradossale doversi rallegrare del fatto che sempre più cittadini abbiano l’erogazione continua dell’acqua – afferma il Sindaco di Palermo Leoluca Orlando – ma serve a ricordare che questa città ha un passato difficile fatto di sprechi, inefficienze e speculazioni; un passato pesante che lentamente, ma senza sosta, ci stiamo lasciando alle spalle. Questa vicenda ci conferma inoltre perché è fondamentale che l’acqua, il più importante e vitale fra i beni primari, deve continuare ad essere pubblica e gestita da aziende pubbliche, che sole possono garantire la priorità degli investimenti e del servizio rispetto al profitto”.


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