venerdì, 19 Aprile 2024
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A Palermo una manifestazione di solidarietà, per rinnovare l’impegno contro la mafia, le estorsioni e la corruzione

Corruzione, estorsione, gesti violenti e barbari: questa è la mafia. Oggi, con maggiore frequenza, il fenomeno mafioso del pizzo ritorna a colpire imprenditori e onesti lavoratori, arrecando ferite profonde ad un mercato, sempre più tormentato dalla crisi e dalle crescenti difficoltà economiche. Contro la violenza mafiosa, Palermo scende in prima linea, attuando un’azione risolutiva, che non si concretizzi, unicamente, nel dare supporto e sostengo alle vittime del racket, ma diffonda la consapevolezza e la dignitosa scelta di essere cittadini liberi dalla mafia.
Ecco i primi segnali: tanti imprenditori, oppressi dal pizzo, hanno deciso di unire le loro voci “contro la mafia” e intraprendere così, attraverso la collaborazione delle istituzioni pubbliche e private, un percorso di legalità e lotta. Anche Giuseppe Di Giovanna, imprenditore edile e già presidente dell’Associazione Nazionale dei Costruttori Edili (ANCE) Palermo, vittima di intimidazione e minacce mafiose, non ha esitato a dire il suo “no” ad ogni forma d’inquinamento e di condizionamento mafioso. La sua scelta, oggi, diventa un impegno concreto a favore della libertà e delle civiltà: è stato organizzato, infatti, un incontro di solidarietà e sostegno, oggi, giovedì 25 Giugno, alle ore 17.00, a Palazzo delle Aquile, al fine di rilanciare una tenace iniziativa contro il racket. In tanti già hanno esternato il proprio impegno e supporto, firmando un appello: tra i primi firmatari, Patrizia Di Dio, Leoluca Orlando, Nino Caleca, Aurelio Angelini, Mario Barbagallo, Mario Filippello, Maria Giambruno, Pietro Massimo Busetta, Giovanna Marano, Totò Lentini, Masino Lombardo, Vito Lo Monaco, Gigi Mangia, Ottavio Navarra, Totò Orlando, Filippo Parrino, Nino Salerno, Elio Sanfilippo.
Partecipare all’incontro e per noi di GCP diffonderne la notizia, significa anche condividere questa iniziativa per testimoniare, apertamente, la propria opposizione alla mafia, all’estorsione e alla corruzione.

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