venerdì, 29 Marzo 2024
spot_img
HomeculturaA Palermo un giro storico con le originali Jeep Willys della seconda...

A Palermo un giro storico con le originali Jeep Willys della seconda guerra mondiale | FOTO e VIDEO

Ricorre quest’anno, esattamente il prossimo 10 luglio, il 75esimo anniversario dallo sbarco degli Alleati in Sicilia, e a Palermo, nei giorni scorsi, è stato organizzato un giro storico commemorativo con otto jeep della seconda guerra mondiale, modello “Willys“, guidate dai rispettivi proprietari coi quali si è ripercorso parte del tragitto in cui passarono gli americani, attraversando la zona provinciale interna del palermitano, e raggiungendo poi la città dai monti, ovvero da Monreale.

Il nome in codice di questo episodio storico fu “Operazione Husky”, organizzata per invadere e conquistare la Sicilia, e da qui avviare la campagna per liberare l’Italia, e poi l’Europa, dal nazifascismo. La settima Armata, proprio quella capitanata dal Generale George Smith Patton, sarebbe sbarcata tra Licata e Capo Scaramia per procedere poi verso gli aeroporti di militari di Ponte Olivo, San Pietro e Comiso. Il 16 luglio del ’43 fu Agrigento a cadere per prima in mano agli americani. Il successivo 19 luglio, un’altra truppa americana inizia il suo cammino alla volta di Palermo, incontrando un primo ostacolo a San Giuseppe Jato creato da un gruppo di artiglieri a presidio di Portella di Paglia, luogo che avrebbe consentito l’accesso al capoluogo siciliano. Al comando di questa postazione vi era il Sottotenente Sergio Barbadoro che, con i suoi uomini, riuscì a fermare gli americani per un certo lasso di tempo, ma poi cadde. Al Sottotenente è stata riconosciuta successivamente la medaglia d’argento al valore militare.

A partecipare al percorso commemorativo sulle strade di Palermo che, 75 anni fa, fecero gli uomini della Divisione della Settima Armata Americana, il Club Veicoli Militari Storici di Oltrona San Mamette – Como, col suo Presidente Carlo Valli ed i soci, insieme ai Ricercatori storici di Palermo Pillbox Finders, e alla guida turistica Andrea Vannelli.

Il gruppo organizzato, in marcia sulle jeep d’epoca, è partito da San Giuseppe Jato, attraversando Portella di Paglia dove vi era il piccolo caposaldo di artiglieria italiana comandata dal Sottotenente Barbadoro e, proprio sulla lapide che ricorda il suo sacrificio, i visitatori “d’eccezione” hanno deposto un mazzo di fiori.

L’autocolonna di Willys ha poi proseguito il suo cammino scendendo verso Palermo da Giacalone, e poi attraversando la strada principale di Pioppo.

A Monreale, è stata scattata una foto per ricordare “quella storica” di Robert Capa, di quel 22 luglio 1943, che ritrae due soldati proprio sulla jeep Willys, uno di spalle, l’altro di profilo, e tutta la folla in piazza attorno ad essa.

Un percorso ricostruito e realizzato in concreto che ha voluto commemorare sia l’ingresso degli americani a Palermo sia la resistenza degli italiani, e quindi anche l’impegno del sottotenente Barbadoro.

Le jeep Willie sono anche approdate a Portella di Torretta a Bellolampo, e nel tardo pomeriggio il giro si è concluso all’aeroporto “Francesco e Giuseppe Notarbartolo” di Boccadifalco, dove il ricercatore di storia militare, Michelangelo Marino, ha raccontato l’evoluzione di questo sito ed il suo ruolo strategico durante la prima metà del novecento; mentre il gruppo è stato accolto dal Presidente e dai soci dell’Aeroclub “Beppe Albanese” di Palermo, Fabio Giannilivigni, insieme al Vice Presidente Giuseppe Lo Cicero, ed il Comandante Alessandro Aruta.

Proprio all’aeroporto di Boccadifalco, il 28 luglio 1943, il Generale Patton incontrò il suo antagonista, il Generale Bernard Law Montgomery, ed i due si sfidarono su chi per primo sarebbe arrivato alla conquista di Messina. La vicenda si concluse poi a favore del Generale Patton, che entrò per primo a Messina il 17 agosto del ’43. Gli alleati, insomma, conquistarono la Sicilia in 39 giorni, e tante furono le perdite umane.

 

A seguire, il link per poter visionare il video che racconta questo frammento di storia siciliana dell’immediato dopoguerra, nonché la ricostruzione dello storico percorso insieme agli ospiti provenienti dalla Lombardia:

 

 

 

CORRELATI

Ultimi inseriti