venerdì, 19 Aprile 2024
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A Palermo ricordato il giornalista Mario Francese, ucciso 40 anni fa per mano mafiosa

E 36 anni fa moriva anche il giudice Giangiacomo Ciaccio Montalto

Si è svolta ieri, venerdì 25 gennaio, a Palermo, una cerimonia in ricordo di Mario Francese, il giornalista del Giornale di Sicilia ucciso dalla mafia il 26 gennaio del 1979.

Nel corso della commemorazione, svoltasi nella piazza che reca il nome di Francese ed alla quale hanno partecipato tra gli altri, il sindaco Leoluca Orlando, gli studenti della scuola “Antonino Pecoraro”, ed il presidente dell’Ordine dei Giornalisti, Giulio Francese, figlio di Mario, il Primo cittadino ha scoperto una targa intitolata al giornalista ucciso, nell’ambito di una più generale riqualificazione della piazza.

“Una nuova piazza per ricordare un giornalista dalla schiena dritta – ha dichiarato Orlando – che piegava la schiena soltanto per scrivere la verità sul suo tavolo in redazione. Mario Francese immaginava una Palermo diversa e migliore ed era impegnato a fare fino in fondo il proprio dovere. Oggi che Palermo è profondamente cambiata –   e dobbiamo ringraziare anche lui per questo cambiamento – questo incontro con la scuola è un messaggio di ulteriore futuro perché i ragazzi della scuola di oggi possano immaginare possibile e rafforzare questo percorso, ricordando chi ha dato la vita in un tempo nel quale si combatteva in solitudine quella terribile piaga che è la mafia”.

Successivamente, nella stessa giornata, si è svolta la cerimonia di inaugurazione  di “Una vita in cronaca”, presso il “No Mafia Memorial” di corso Vittorio Emanuele 353, evento a cui ha partecipato anche il sindaco di Palermo. “Una straordinaria mostra fotografica  – ha commentato il Primo cittadino –  di un giornalista che, partendo dalla cronaca, ormai è entrato nella storia della nostra città e, scrivendo di cronaca e raccontando il presente, è diventato uno straordinario anticipatore del futuro”.  

Ricordata, per l’occasione, anche un’altra vittima di mafia che perse la vita 36 anni, ovvero il Giudice Giangiacomo Ciaccio Montanto, ucciso a Trapani. 

“Giangiacomo Ciaccio Montalto fu vittima di un periodo nel quale i magistrati capaci e coraggiosi vedevano le proprie indagini vanificate dalle troppe assoluzioni per insufficienza di prove. Fu vittima di un sistema nel quale la mafia poteva contare su connivenze, silenzi, complicità istituzionali. Ricordare il suo sacrificio ancora oggi è un modo per rendere omaggio alla sua memoria e a quella di quanti, nella magistratura è tra le forze dell’ordine hanno dato la vita perché la Sicilia e l’Italia si liberassero dalla mafia e da ogni forma di condizionamento della libertà e della democrazia”: il pensiero del sindaco Leoluca Orlando in ricordo al Magistrato.



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