mercoledì, 16 Luglio 2025
spot_img
Homearte''39°43′N 12°55′E / A NORD DI USTICA. COORDINATE DI MEMORIA'', il nuovo...

”39°43′N 12°55′E / A NORD DI USTICA. COORDINATE DI MEMORIA”, il nuovo progetto del Museo RISO

Dal 27 giugno al 27 luglio. Quattro momenti di memoria attiva per il 45° Anniversario della Strage di Ustica

In occasione del 45° anniversario della tragica Strage di Ustica, in cui persero la
vita 81 persone, il RISO – Museo Regionale d’Arte Moderna e Contemporanea – rinnova la sua proficua collaborazione con il MAMbo – Museo d’Arte Moderna di Bologna del Settore Musei Civici Bologna –, presentando un prezioso progetto di memoria attiva. Fino al 27 luglio 2025, distinti ma intrecciati, quattro “Momenti” daranno vita a un’unica, grande iniziativa dal titolo evocativo: “39°43′N 12°55′E / A NORD DI USTICA. COORDINATE DI MEMORIA”. Un progetto che attraverserà i luoghi simbolo di quella ferita ancora
aperta: Bologna, Palermo e l’isola di Ustica.

Il titolo stesso dell’iniziativa è un ponte tra la precisione cartografica e la profondità del ricordo. Le coordinate indicano il punto esatto nel Mar Tirreno in cui precipitò il DC-9 Itavia: un riferimento inequivocabile a “qui è successo”. La dicitura “A Nord di Ustica” si riferisce alla posizione del relitto, che per latitudine si trova effettivamente a nord dell’isola, pur essendo più a ovest. Questa lieve “imprecisione” concettuale diventa forza evocativa, intercettando la percezione collettiva e il radicamento della Strage di Ustica nella memoria pubblica, trasformandola in un punto di riferimento emotivo. Infine, “Coordinate di
Memoria” eleva questi numeri da semplice dato geografico a simbolo denso di significato, trasformando un punto nello spazio in un luogo di ricordo, riflessione e ricerca di giustizia. Una metafora potente, che suggerisce come l’iniziativa non sia solo geolocalizzazione, ma permanenza del ricordo e rinnovata responsabilità verso il futuro.

“La cultura è memoria viva. Ricordare la strage di Ustica significa non solo rendere omaggio alle vittime, ma anche tramandare storie, esperienze e verità che, attraverso l’arte, possono essere custodite e restituite alle future generazioni. È questo il compito della cultura: ricordare per non dimenticare” dichiara l’Assessore dei beni Culturali e dell’Identità Siciliana Francesco Paolo Scarpinato.

Come afferma Evelina De Castro, direttrice del Museo RISO: «Ogni anno il Museo RISO rinnova un impegno che è insieme etico, civile e poetico: quello di custodire, rielaborare e trasmettere la memoria come atto vivo, come gesto collettivo e creativo. Non si tratta solo di ricordare un evento tragico come la Strage di Ustica, ma di restituirgli profondità e voce attraverso il linguaggio dell’arte, che sa attraversare il tempo e dare forma al non detto. In un presente che tende spesso a rimuovere, il nostro compito è educare alla memoria come esercizio critico, come riappropriazione consapevole del passato per costruire un futuro
vigile, capace di interrogarsi. È in questa visione che il RISO si fa laboratorio permanente di relazione e cultura, luogo in cui le nuove generazioni possono incontrare la storia, decifrarla, reinterpretarla».

Iniziative come “39°43′N 12°55′E / A NORD DI USTICA. COORDINATE DI MEMORIA” rappresentano coordinate simboliche ma anche direzioni di senso, traiettorie emotive e civili. Mettere in dialogo la memoria recente con quella più antica – come nel parallelismo tra il relitto del DC-9 e il ritrovamento della Nave Romana affondata – significa riconoscere in ogni testimonianza del mare un racconto di umanità interrotta, ma mai conclusa. Così il Museo si fa spazio aperto e attraversabile, dove la memoria non si cristallizza, ma si trasforma in energia generativa. Perché non c’è memoria senza presente, e non c’è futuro
senza la capacità di ricordare insieme. Per questo, l’iniziativa si articola in quattro azioni coordinate di memoria, in cui si incrociano visioni, linguaggi e narrazioni differenti e trasversali, con il coinvolgimento delle scuole, del Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica, della Soprintendenza del Mare, di artisti, curatrici ed educatori. Un percorso condiviso tra arti visive e produzioni documentarie, ospitato nei luoghi simbolicamente legati ai fatti: Bologna, Palermo e Ustica.

Quattro Momenti di Memoria Attiva:
Video installazione “Viaggio Notturno Per mare” di Jacopo Rinaldi a cura di Laura Brambilla. Dopo essere stata presentata a Bologna nel 2024 al MAMbo e al Museo per la Memoria di Ustica, l’opera video di Jacopo Rinaldi (Roma, 1988) giunge per la prima volta a Palermo, presso il Museo RISO, e sull’isola di Ustica, al Centro Studi e Documentazione. Viaggio notturno per mare si configura come una ‘emersione’, portando nello spazio pubblico una presenza quasi fantasmagorica che intende riattivare la memoria collettiva sommersa. Il titolo stesso evoca le “acque mescolate alla notte” di Gaston Bachelard, simbolo di un “rimorso antico che non vuole dormire”. L’opera nasce dalle immagini subacquee girate nel 1987 dall’Istituto francese Ifremer durante la missione OPERA, quando il sottomarino Nautile individuò e illuminò per la prima volta i resti del DC-9 Itavia, adagiati a 3620 metri di profondità in uno dei punti più remoti del Mar Tirreno. Questi lunghi piani sequenza, accompagnati da un costante rumore elettromagnetico, trasformano il fondale nero e
immobile in uno spazio simbolico dove la materia frammentata del relitto incontra l’abisso della rimozione collettiva. Rinaldi rielabora i filmati originali come un viaggio notturno: un lento avvicinamento a ciò che per anni è rimasto sepolto, restituendo una presenza spettrale, ma necessaria, che riattiva la memoria là dove il tempo e l’oblio avevano coperto ogni traccia. L’opera entra in dialogo ideale con le celebri installazioni di Christian Boltanski dedicate alla Strage di Ustica, condividendone la tensione etica e la forza poetica: entrambe trasformano l’assenza in testimonianza, la profondità fisica in spazio di riflessione pubblica. Viaggio notturno per mare è un invito a non lasciare che il buio del mare coincida, ancora una volta, con quello della storia.

Coltivare la Memoria – Progetto Didattico Integrato frutto della collaborazione tra il Dipartimento Educativo MAMbo | Museo Morandi e il Settore Educazione di Palazzo RISO. Questo percorso ha coinvolto attivamente gli studenti delle classi 4°A e 4°D del I.I.S. Manfredi Tanari di Bologna e 3°M del Liceo Regina Margherita di Palermo. Sotto la guida di Laura Brambilla e Marta Zanin per Bologna e Rosaria Raffaele Addamo e Silvia Emma per Palermo, i ragazzi e le ragazze hanno partecipato a visite museali, attività laboratoriali e incontri con artisti che pongono la “memoria” al centro della loro ricerca. Il progetto culmina nella presentazione di innovativi output digitali – come biografie immaginate all’interno di “oblò/finestrini” di carta, montaggi audio/video, frasi sussurrate
e chat simulate – pensati per trasmettere il ricordo della strage alle nuove generazioni. Seguendo l’esempio di Rinaldi nel 2024, il loro lavoro si propone come una “pietra d’inciampo contemporanea”, una risposta alla domanda “perché questa storia dovrebbe essere ricordata più delle altre?” con la chiara affermazione che “dovrebbe essere ricordata quanto le altre”. I video prodotti dagli studenti, oltre a essere presenti sui canali social dei musei coinvolti, saranno in mostra negli spazi del Dipartimento educativo MAMbo | Museo Morandi dal 21 al 29 giugno 2025.

Video Nave Romana – Il Centro Studi e Documentazione Isola di Ustica ospiterà, contestualmente a Viaggio Notturno per mare di Jacopo Rinaldi, un video speciale sul ritrovamento di una nave romana, concesso in prestito dalla Soprintendenza del Mare. Questa iniziativa crea un dialogo tra la memoria storica di eventi tragici recenti e la profondità millenaria della storia marittima e archeologica del Mediterraneo, sottolineando la stratificazione del ricordo che il mare custodisce.

“Pratica Poetica Politica” di Giovanni Gaggia (2022), collezione permanente del Museo Riso – L’arazzo Pratica Poetica Politica di Giovanni Gaggia, oggi parte della collezione permanente del Museo RISO, torna in esposizione come segno tangibile di un lungo lavoro sull’elaborazione della memoria. L’opera – ricamo su tessuto (300×150 cm) con base in legno color lavagna e gesso – nasce da un decennale percorso di ricerca sul ruolo dell’arte come strumento di consapevolezza civile, sviluppato da Gaggia a partire dalla Strage di Ustica, che ha visto l’artista confrontarsi con testimoni diretti e storie sommerse. Il progetto ha preso avvio dall’incontro con Daria Bonfietti, presidente dell’Associazione Parenti delle Vittime, e dalla sua frase “Quello che doveva accadere”, da cui nasce
il primo arazzo, concluso durante una performance a Bologna. Nel 2016, l’incontro con le figlie di Aldo Davanzali, proprietario della compagnia Itavia – considerato l’ottantaduesima vittima della strage – apre a una nuova riflessione che porterà Gaggia a realizzare un secondo arazzo, quello oggi esposto, con la frase ricamata a Palermo “Pratica Poetica Politica”. Presentata per la prima volta nel 2022 nella mostra “Quello che doveva accadere”, curata da Desirée Maida, l’opera si lega anche al laboratorio PTCO con la IV H del Liceo Vittorio Emanuele II di Palermo: gli studenti, scrivendo sulla base lignea, trasformano la memoria in esperienza collettiva. La loro partecipazione ha trasformato l’opera in uno spazio condiviso di scrittura e presa di coscienza. Il ricamo diventa così gesto politico,
l’arte una pratica civile, la memoria un’eredità viva.

Partecipare a “39°43′N 12°55′E / A NORD DI USTICA. COORDINATE DI MEMORIA” significa accogliere un invito al confronto, al pensiero critico e alla costruzione condivisa di senso. Il RISO Museo, intrecciando la forza visionaria dell’arte contemporanea con la responsabilità della memoria storica e l’impegno educativo, si fa promotore di un presente vigile e consapevole. Un presente che non dimentica, ma che sceglie di ricordare per generare futuro, coltivando giustizia, coscienza e umanità.

CORRELATI

Ultimi inseriti