martedì, 19 Marzo 2024
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Tra applausi al Capo dello Stato e la prima de La Bohème si è concluso l’anno di Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018

“Palermo e tutta la Sicilia hanno i numeri per essere punto di riferimento per tutto il Paese”: lo ha detto il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ieri sera al Teatro Massimo, intervenendo alla cerimonia in vista della conclusione dell’anno di Palermo Capitale Italiana della Cultura 2018 e alla prima de La Bohème di Giacomo Puccini.

Il presidente Mattarella è stato accolto dal sindaco Leoluca Orlando e dal presidente della Regione Nello Musumeci, durante l’incontro in sala ONU a cui sono stati invitati i 55 partner che hanno collaborato alla riuscita di Palermo 2018, e il sovrintendente del Teatro Massimo Francesco Giambrone.

“La città ha saputo capitalizzare la sfida”, ha continuato il presidente esprimendo apprezzamento per i risultati raggiunti: Palermo registra infatti un +17 per cento di presenze in città e 30 per cento in più di pernottamenti, a conclusione di un anno entusiasmante che l’ha vista protagonista sui giornali e i periodici del mondo (12 mila uscite tra cartacei, periodici, servizi tv e web). Tra gli altri numeri, la città ha accolto oltre 100 mila fedeli per la visita del Papa nello scorso settembre per ricordare padre Pino Puglisi nel venticinquennale dell’uccisione; ha organizzato (o ospitato) 2500 tra mostre e installazioni, e coinvolto 15 mila artisti, oltre ad essere stata teatro di Manifesta 12.

I numeri definitivi saranno resi noti a metà gennaio, ma intanto la città si prepara ad una nuova stagione di eventi trasformando Palermo Capitale Italiana della Cultura in Palermo CulturE: un nuovo capitolo che valorizzerà e continuerà nel solco della collaborazione interistituzionale e della rete tra pubblico e privato.

“E’ una missione collettiva che parte da lontano – ha detto il sindaco Leoluca Orlando – Un percorso che porta Palermo da capitale della mafia a capitale della cultura, passando dal riconoscimento Unesco. Oggi l’obiettivo è diventare stabilmente città di Culture. E’ il nostro obiettivo, è l’obiettivo di una città intera”.

Secondo il presidente Musumeci, “L’anno appena trascorso ha visto tutti coinvolti. Palermo è stata all’altezza del compito a cui è stata chiamata.  Un’esperienza positiva che è servita a realizzare una collaborazione tra istituzioni, dimostrando di saper portare avanti scommesse di avanguardia”.

Al termine della cerimonia in sala ONU, il presidente Sergio Mattarella, accompagnato dalla figlia Laura, ha fatto il suo ingresso nella sala grande del Teatro Massimo, accolto da un lungo applauso (5 minuti) del pubblico presente alla prima de “La Bohéme”, preceduta dall’Inno nazionale eseguito dall’orchestra del Massimo diretta da Daniel Oren.

Durante il primo intervallo de La Bohème, invece, il cast al completo si è recato nel salotto del palco reale per essere presentato al presidente Mattarella dal sovrintendente Francesco Giambrone, mentre nel secondo intervallo nella Sala degli Stemmi il presidente, con il sovrintendente e il sindaco Orlando, ha incontrato le maestranze del Teatro: tecnici e amministrativi, orchestra, coro, corpo di ballo, coro di voci bianche e Massimo Kids Orchestra, ricevendo in dono una riproduzione in terracotta del Teatro Massimo realizzata da Vincenzo Vizzari.

Applausi al termine dello spettacolo per tutti i protagonisti, il maestro Oren, il soprano Valeria Sepe (Mimì), il tenore americano Matthew Polenzani (Rodolfo), il soprano Jessica Nuccio (Musetta) e il baritono Vincenzo Taormina (Marcello), entrambi palermitani, Marko Mimica (Colline), Christian Senn (Schaunard). Angelo Nardinocchi (Benoît/Alcindoro), Pietro Luppina (Parpignol), Gaetano Triscari (Sergente dei doganieri), Giuseppe Toia (Un doganiere), Alfio Marletta (Venditore di prugne). Il Coro del Teatro Massimo era diretto da Piero Monti, il Coro di voci bianche da Salvatore Punturo. Molto apprezzato anche l’elegante allestimento con la regia di Mario Pontiggia, ripresa da Angelica Dettori, le scene e i costumi di Francesco Zito e le luci di Bruno Ciulli.

gli-applausi-al-termine-dello-spettacolo-©-rosellina_garbo

Lo spettacolo e la cerimonia in Sala ONU sono stati trasmessi in diretta streaming sul sito del Teatro Massimo e nella sala stampa attrezzata nel caffé del Teatro.

Repliche fino al 23 dicembre. Biglietti da 140 a 15 euro. La biglietteria è aperta dal martedì alla domenica dalle ore 9.30 alle ore 18.00 e nei giorni di spettacolo a partire da un’ora prima e fino a mezz’ora dopo l’inizio. Apertura straordinaria lunedì 17 dicembre dalle ore 17 alle 21.

 

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