giovedì, 25 Aprile 2024
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Riapre al pubblico la chiesa SS. Euno e Giuliano

Restituita alla città la seicentesca chiesa dei santi Euno e Giuliano, chiusa e interdetta al pubblico da oltre settant’anni.

Inaugurata ieri in occasione della manifestazione BAM, prima Biennale Arcipelago Mediterraneo, promossa dall’Assessorato comunale alla Cultura, in programma a Palermo dal 10 febbraio al 12 marzo, la chiesa torna all’antico splendore dopo anni di abbandono, a seguito dei bombardamenti della seconda Guerra Mondiale che l’avevano danneggiata al punto da renderla inagibile. Situata nel cuore del centro storico, poco distante da piazza Magione e via Vetriera, fu costruita per volontà della Confraternita dei Seggettieri, i portantini che trasportavano a spalla seggiole o poltroncine usate come mezzo di trasporto dai nobili tra il XIII e il XVIII secolo. Con la scomparsa progressiva di questo tradizionale mezzo di locomozione, detto “sedie volanti” e della figura dei Seggettieri e per effetto dell’incuria, la chiesa fu nel tempo trascurata, sottratta al culto e adibita ad usi diversi fino al suo totale abbandono a seguito dei bombardamenti.

Dopo i primi lavori di messa in sicurezza, in corso dal 2006, oggi la chiesa può essere finalmente ammirata in tutto il suo fascino squisitamente barocco, nonostante i crolli e le depredazioni l’abbiano indiscutibilmente mutilata. 

Gli stucchi e i decori ornano la navata unica e di particolare interessante è  la cripta sottostante l’altare a cui si accede tramite una botola, costituita da un unico ambiente adibito alla conservazione dei corpi da come si evince dalle numerose nicchie e loculi.

La manifestazione BAM che ha visto tra gli eventi in programma, proprio la riapertura della chiesa, si propone come un’anticipazione del calendario di eventi che da qui al 2018 vedranno Palermo capitale di una cultura dell’integrazione e del dialogo interculturale, con un occhio di riguardo alla valorizzazione del patrimonio artistico e architettonico cittadino.

 

Le foto sono di Tiziana Gagliardotto, vietato l’uso senza autorizzazione dell’autore

 

 

 

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