venerdì, 29 Marzo 2024
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Prende il via a Palermo il Progetto Stop Phone, per un uso consapevole degli smartphone

I rischi alla salute e un vademecum a cura dell'ordine dei medici di Palermo per l'uso intelligente degli smartphone

Due anni di attività, cinquanta mila ore di intervento nelle scuole del distretto 42 che oltre Palermo comprendono i Comuni di Monreale, Altofonte, Villabate, Belmonte Mezzagno, Piana degli Albanesi, Santa Cristina Gela e Ustica.  Sono i numeri dal progetto ‘Stop-Phone’ che è stato presentato questa mattina a Villa Magnisi nel corso di un evento formativo che ha visto approcciare la tematica attraverso l’analisi di esperti sui maggiori rischi psicologici e fisici legati ad uno scorretto uso dei cellulari soprattutto tra i bambini e gli adolescenti.

L’obiettivo dell’iniziativa – messa a punto dall’Asp di Palermo che prevede il coinvolgimento di diverse comunità professionali attraverso una rete inter-istituzionale coordinata da Vivi Sano Onlus – è infatti quello di promuovere un corretto e consapevole uso dei telefoni cellulari informando sui rischi di un utilizzo improprio di questi dispositivi in età pediatrica e non solo.

“Siamo i primi in Sicilia e tra i primi in Italia a partire con il progetto pilota su questo tema inserendo aspetti di cui prima non è mai parlato – afferma Roberto Gambino, referente per l’Asp di Palermo del progetto – in questi due anni coinvolgeremo studenti, docenti, famiglie, pediatri ed operatori della sanità intercettando nuovi bisogni di salute da non sottovalutare”.

“La nostra Onlus – aggiunge Daniele Giliberti, amministratore delegato di Vivi Sano Onlus – coordina una comunità educante che lavorerà per due anni a questo intervento in linea con gli ultimi accadimenti che obbligano i Ministeri all’Istruzione, alla Salute e all’Ambiente ad avviare campagne informative sull’uso consapevole dei cellulari e sui rischi connessi al loro uso”. 

Durante la mattina di attività formative sull’argomento sono stati diversi gli interventi dei massimi esperti del settore in Sicilia. “I cellulari sono strumenti che possono influenzare tutti gli spazi della nostra vita- spiega Daniele La Barbera, direttore dell’unità operativa di Psichiatrica del Policlinico Giaccone di Palermo- e modificare i comportamenti tecnologici è difficile visto che i fenomeni si evolvono continuamente. Basti pensare che c’è un forte legame psicologico che si viene a creare con questi dispositivi. Una persona che usa moderatamente il suo cellulare tocca il display circa 2700 volte al giorno. Gli utilizzatori compulsivi invece possono arrivare ad entrare in contatto con il cellulare almeno 10 mila volte al giorno”.

Antonio Sansone Santamaria, fisico dell’Arpa Sicilia ha parlato di come le abitazioni siano fortemente esposte alle onde elettromagnetiche a causa del numero di dispositivi di uso comune che vi si trovano. Tra gli interventi anche quelli di Giovanni Caramazza che si occupa di Educazione alla Salute per l’Ufficio Scolastico Regionale sui rischi dell’uso del cellulare su strada, del pediatra Nicola Cassata, delegato regionale della Società Italiana di Pediatria e della psicologa Anita Scarpello.

Difficoltà di apprendimento e concentrazione, disturbi comportamentali soprattutto nei bambini, alterazione della pressione arteriosa, dei ritmi cardiaci, infarto e ictus in persone sempre più giovani, alzheimer ed epilessia. Ecco le patologie più gravi causate dall’elettromagnetismo, rilevate dai medici di tutta Europa, che si sommano ai disturbi meno gravi, come emicranie, insonnia e sonnolenza, nervosismo, rumori auricolari e dolori alle viscere.
Tutti gli esperti sono d’accordo su un punto: servono nuove regole per contenere i danni per l’abuso degli smartphone e più informazione sui comportamenti, protettivi e intelligenti, per potersi difendere.

“E’ necessario ormai – ha detto il presidente dei medici siciliani Toti Amato – che le tecnologie abbiano valori di contaminazione elettromagnetica più bassi, compatibili con le esigenze biologiche e testate prima di essere commercializzate senza interessi industriali di parte. Questo è possibile incentivando una ricerca indipendente, basata sui risultati clinici già ampiamente disponibili, fermando nuove installazioni radiomobili, rivedendo i valori della telefonia domestica cordless e realizzando zone libere da contaminazione. L’utilizzo di dispositivi wireless dovrebbero essere inibito negli ospedali e in tutti i luoghi di cura, assolutamente vietato ai bambini e più limitato anche per gli adolescenti, così come hanno fatto nelle scuole di Salisburgo (Austria) e Francoforte (Germania), dove sono state disattivate tutte le centraline wi-fi”.

“Ci sono comportamenti – ha concluso Amato – che si possono con intelligenza evitare, come addormentarsi ascoltando musica con gli auricolari nelle orecchie, o far giocare i bambini con un tablet connesso alla rete come fosse un giocattolo innocuo. Ma in questo percorso serve il coinvolgimento anche dei Comuni per una massiccia campagna di informazione e di richiamo ad alcune regole di prevenzione doverose per la salute di tutti e di protezione per i più piccoli, che sono più vulnerabili”.

A dare il suo contributo durante la mattinata di attività formativa anche Roy Paci che ha letto il testo di ‘Adesso’, brano che parla proprio del tema dell’utilizzo improprio dei cellulari.

Infine si è discusso sulle linee guida regionali per individuare un approccio multidisciplinare e inter-istituzionale sulla tematica. Ciò che emerge infatti è la mancanza di un’indagine epidemiologica sul tema. Lavoro che, come afferma Daniela Segreto dell’Assessorato regionale alla Salute, sarà realizzato con le scuole che hanno aderito al progetto. È difficile infatti comprendere l’entità del fenomeno se non se ne conoscono i numeri. 200 circa i partecipanti all’iniziativa.

L’Ordine dei medici di Palermo, per l’occasione, ha diffuso il suo vademecum di precauzioni per l’uso corretto della rete wi-fi in ambienti indoor, ovvero abitazioni, luoghi di svago, lavoro e trasporto:

– preferire sempre alla connessione senza fili (wireless) quella via cavo: in ambienti con più utenti collegati alla rete wireless, sostare lontani dal dispositivo più vicino almeno di 80 cm, in modo da evitare esposizioni da altre sorgenti vicine;

– non dormire con dispositivi attivi nell’immediata vicinanza e non utilizzarli a contatto diretto con il corpo, in particolare sulle gambe;

– usare l’auricolare allontanando il cellulare dalla testa di qualche centimentro, l’esposizione alle radiazioni si abbassa notevolmente;

– fare telefonate brevi, soprattutto quando la linea è disturbata, o il segnale è debole (ad esempio in ascensore) perché il cellulare lavora a piena potenza, ricordando anche che l’emissione di radiazioni è massima anche quando componiamo un numero di telefono;

– posizionare il router almeno ad 1 metro di distanza dalla postazione di lavoro

– limitare ai bambini l’esposizione a tutti i dispositivi connessi alla rete perché sono potenzialmente più vulnerabili ai campi elettromagnetici rispetto agli adulti.

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