venerdì, 29 Marzo 2024
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Pippo Madè e Grace Kelly, un incontro indimenticabile

Successe durante la III Biennale Europea d’Arte Contemporanea del 1974 che si tenne quell’anno, nella Hall du Centenaire del Principato di Monaco.

Nata il 12 novembre 1929 in Pennsylvania, negli Stati Uniti, la bellissima e indimenticata Grace Kelly, grande attrice, poi divenuta, nel 1956, sposa di Ranieri di Monaco e quindi Principessa del minuscolo ma ambito e ricco Principato, morì in un tragico ed ancora non completamente svelato, incidente automobilistico, avvenuto in corrispondenza del tornante detto “Code du diable”, mentre con la piccola figlia Stéphanie stava percorrendo, al volante della sua Rover 3500 V8, solitamente guidata dall’autista di fiducia, la D37 che conduce al Comune francese di La Turbie.

Grace aveva interpretato memorabili film come la “14^ ora”, “Mezzogiorno di Fuoco”, “La finestra sul cortile”, “Caccia al ladro” e “I ponti di Tono-RI”, aveva lavorato per registi del calibro di Henry Hathaway, John Ford e Alfred Hitchcock ed aveva avuto come colleghi di avventura cinematografica grandi attori del calibro di Gary Cooper, Clark Gable, Bing Crosby, Cary Grant e William Holden e nel 1953, grazie alla sua interpretazione nel film “Mogambo”, guadagnò l’ambita nomination all’Oscar come migliore attrice non protagonista.

Il pittore palermitano Pippo Madè, per una serie di fortuite ed anche esilaranti coincidenze, ebbe il grande privilegio d’incontrarla in una occasione particolare che lui stesso ci racconta «era l’oggi lontano agosto del 1974, avevo allora 38 anni e dopo aver preso parte ad una collettiva a Palermo, organizzata dal Circolo ASLA, con le mie opere ero andato a Roma per una seconda tappa di questa selezione curata dal Centro Europeo di Iniziative Culturali il “Tabernacolo”. Anche questa volta passarono il turno – ci dice l’oggi 80enne Artista palermitano – e vennero quindi inviate per la III Biennale Europea d’Arte Contemporanea che si tenne quell’anno, nella Hall du Centenaire del Principato. Fu per me, allora giovane artista, una tappa fondamentale della mia carriera e quindi, trovandomi ad Urbino, dove stavo imparando dai grandi Maestri come Renato Guttuso, Walter Piacesi e Gianni Dova, la tecnica della litografia e dell’incisione, decisi di fare un salto a Monte Carlo. Con mia moglie Savoia – dice ancora Madè – giungemmo nel Principato a bordo di una Mercedes 200, presa in prestito da un caro amico ma, non si trovava un posto per l’auto e così, da buon palermitano, m’intrufolai nel parcheggio del Grand Hotel di Monaco, dove venni probabilmente scambiato per un avventore della struttura».

Adesso, sempre per voce di Madè, la parte più gustosa «mi presentai all’organizzatore dell’evento il quale, preso dall’entusiasmo di avere presente uno degli Artisti selezionati per l’esposizione finale, giunto oltretutto dalla lontana Sicilia, insistette per avermi all’inaugurazione. Gli spiegai inutilmente – dice un divertito Madè – che non avevo alloggio e nemmeno l’abito adatto per presenziare ad una così lussuosa inaugurazione ma, non ci fu nulla da fare e mi reperì, a sue spese, una camera. Ebbi, con mia moglie – prosegue l’Artista – appena il tempo di rifocillarmi, d’indossare degli abiti, in pratica dei jeans, ma nonostante non fossero consoni quanto meno erano puliti e ci recammo nuovamente al Palazzo sede dell’esposizione».

Ecco quindi la parte dell’incontro tra Madè, la moglie Savoia e la Principessa Grace Kelly di Monaco «lei giunse attorniata da una gran folla e da un nugolo di fotografi, era bellissima, forse ancor più di quanto l’avessi vista nei film a me tanto cari – dice Madè – ed accanto a lei, altrettanto elegante, il Principe Ranieri. Io e mia moglie, un po’ intimoriti e consci degli abiti non adatti che indossavamo, stavamo a debita distanza e osservavamo nascosti tra la folla. I regnanti del Principato si soffermarono davanti alle mie due opere esposte – prosegue nel suo racconto Madè – li vidi scambiare qualche parola con l’organizzatore, il quale, iniziò a chiamarmi ad alta voce. Si aprì la folla e lui, benché io e mia moglie fossimo visibilmente imbarazzati, ci fece cenno di avvicinarci perché la Principessa aveva apprezzato le mie opere ed avendo saputo della mia presenza voleva conoscermi personalmente. Inutile – prosegue Madè – cercare di fargli capire che non ero presentabile alle sue Altezze, si avvicinò, ci prese per mano e ci condusse al cospetto di Grace e Ranieri. La Principessa – dice ancora Madè – avendo colto il nostro l’imbarazzo, ci mise a nostro agio e ci raccontò del suo amore per l’Italia e per la Sicilia, s’informò sulla tecnica da me usata per i due dipinti esposti e poi, unitamente al Principe, ci abbracciò calorosamente, rivolgendomi gli auguri per il proseguo della mia carriera».

Madè ci racconta ancora che, con la consorte Savoia, prese parte al buffet di gala e alla premiazione, come attestato dalla pergamena, che gli venne conferito, per decisione di Grace e Ranieri di Monaco, patrocinatori dell’evento la “Vittoria Alata d’Oro” della Presidenza della III^ Biennale Europea del 1974. Un’occasione straordinaria che ha evidentemente portato bene alla sua carriera, visti i successi conseguiti dall’Artista palermitano.

 

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