venerdì, 19 Aprile 2024
spot_img
HomearteI linguaggi dell'anima: inaugurata la mostra di Rita Gambino

I linguaggi dell’anima: inaugurata la mostra di Rita Gambino

L'inaugurazione si è svolta all'UniPop di Palermo

Ieri, 28 novembre 2017, è stata inaugurata, presso l’UniPop (Università Popolare) di via Parrini,14 (Trav. Via Brunelleschi) a Palermo, la mostra di pittura di Rita Gambino intitolata “I linguaggi dell’anima”. La presentazione e l’allestimento sono stati curati dalla Professoressa Graziella Bellone, sono intervenuti: il professore Filippo Amara, docente di storia dell’arte, il nuovo Presidente dell’università, Sandra Guddo e la stessa artista.

Opera paesaggistica di Rita Gambino

La professoressa Bellone, in esclusiva per GCPress, espone l’analisi delle opere e dell’artista indagando, soprattutto, su quelle che sono le emozioni e il vissuto dell’artista. «La collezione di Rita Gambino che presentiamo oggi, comprende 30 opere, realizzate con la tecnica di pittura ad olio su tela, che rappresentano la proiezione dei suoi stati d’animo e frutto di una tecnica raffinata.

Paesaggio ventoso rappresentato da Rita Gambino

I suoi dipinti – continua la Bellone – sono illuminati da cromie avvolgenti, caratterizzate dalla forza prorompente dei colori, e temi centrali degli stessi sono quasi sempre i paesaggi, che si configurano come paesaggi dell’anima: scenari reali e al contempo onirici, come dei flash che assumono spazi itineranti dove ciascuno, una volta effettuata una traslazione di quelli che sono i vissuti più profondi dell’artista, può anche provare ad addentrarsi e ritrovarsi. Possiamo, dunque, affermare – conclude la Bellone – che la produzione artistica di Rita Gambino è uno strumento rapido ed immediato di comunicazione con l’altro perché, attraverso l’espressione dei suoi vissuti richiamati dalle tele, di impostazione tipicamente jungiana, coinvolge l’astante soprattutto attraverso la forte carica dei colori».

Opera pittorica di Rita Gambino

Il professore Filippo Amara, in esclusiva per GCPress, indaga, invece, sull’aspetto filosofico e strutturale delle opere di Rita Gambino. «La cultura figurativa classica è quella che fondamentalmente continua, in maniera parzialmente inconscia a dominare le nostre categorie estetiche, quindi, è vera la potenza comunicativa e di seduzione che hanno le opere d’arte, tuttavia qualcuno, a primo impatto, potrebbe riconoscere una mancanza di definizione o una imprecisione del segno, una incongruenza nei colori. Perché? Perché ha negli occhi categorie estetiche che provengono da immagini influenzate dalla mimesis, cioè dall’arte come imitazione della natura. Nelle opere della Gambino – continua Amara – il rapporto con la realtà in effetti è tutt’altro, perché è un rapporto profondamente mediato dall’esperienza corporea e questa esperienza fenomenologica – conclude il professore – influenza tutta la produzione pittorica contemporanea dalla fine dell’800 ad oggi».

Autoritratti di Rita Gambino in una delle sue opere

La stessa artista, in esclusiva per GCPress, parla della sua esperienza personale e del suo vissuto che diventa, poi, opera d’arte. «Queste sono le mie creature e quando faccio entrare le persone nel mio studio dico: “questa è la sala parto” – dice sorridendo -. Nella mia vita di insegnante, ho visto nei giovani tanto da dare e ho sempre voluto incentivare con amore e passione l’intelligenza dei miei allievi nonostante le mie disastrose vicende personali. Ho focalizzato lo studio delle tecniche pittoriche – continua l’artista – a partire da quelle del 1200, cioè le fondamenta, per comprendere al meglio le origini dell’arte e lavorare bene con le tecniche del presente. In questa fase ho dato spessore alle loro conoscenze e messo radici alla loro preparazione. Ho trasmesso loro il senso dell’impegno – conclude la Gambino -, partendo dal mio amore per l’arte e dal mio bisogno di dare agli altri nonostante la vita mi abbia tolto tanto, insistendo soprattutto sulla preziosità del tempo e sul buon uso che se ne deve fare».

Cos’è UniPop?

L’artista Rita Gambino insieme ad alcuni docenti e al presidente di UniPop

L’Università Popolare di Palermo (o UniPop) è un’associazione, senza fini di lucro, che persegue esclusivamente finalità di promozione sociale e culturale, collaborando con privati, associazioni, enti pubblici e Comuni. Abbiamo chiesto al neo Presidente, Sandra Guddo, quali sono i progetti in corso e quali quelli futuri: «Noi, come regola, ci diamo tutti del tu e tratto caratteristico della nostra Università è la gentilezza – dichiara al GCPress -, ci tengo tantissimo a sottolinearne il senso esattamente come faceva Dante, il quale sosteneva che la gentilezza non fosse data dalla stirpe, bensì dall’indole. Altro punto importante per questa realtà, ufficialmente registrata dallo scorso dicembre 2016, è la cultura: non una cultura d’élite riservata a pochi, ma una cultura dei sentimenti, quella cultura vicina a tutti che, attraverso l’arte, riesce a raggiungere la maggior parte delle persone. Nonostante la nostra recente nascita – continua la Guddo -, stiamo avendo un enorme successo proprio per questa impronta che ho voluto dare, fondata sui sentimenti, sulla gentilezza e sui valori di amicizia e amore uniti a quello della cultura e della sensibilizzazione della stessa per contrastare l’aridità delle certezze effimere del nostro tempo e stimolare i giovani allievi alla ricerca dei valori davvero importanti della vita. Cercheremo di fare questo – conclude la presidente – con i nostri corsi e con gli eventi che organizzeremo, molti dei quali basati sulla poesia».

CORRELATI

Ultimi inseriti