venerdì, 29 Marzo 2024
spot_img
HomeletterareaL’Amore come una costante nel tempo e negli universi paralleli.

L’Amore come una costante nel tempo e negli universi paralleli.

Assaporare il gusto di essere qui e altrove è una sensazione che molti lettori conoscono, ma assaporarla con una personalità poliedrica come Haruki Murakami – apprezzato autore di romanzi come “Dance Biblio GiapponeDance Dance”, “L’uccello che girava le viti del mondo”, “La ragazza dello Sputnik” e “Kafka sulla spiaggia”, per citarne solo alcuni – è come aprire una finestra sull’incanto del mondo dello scrivere e su noi stessi. Un romanzo, quando ben scritto, è difatti assimilabile ai fiori di ciliegio e diventa una festa. Quella stessa festa (per quella fioritura) che i Giappone festeggiano con grandi picnic accanto a quei pregevoli alberi da frutto i cui fiori simboleggiano la fragilità, la bellezza evidente e la costante rinascita. Dunque un libro è come quello stesso petalo di fiore ovvero un dono fragile, bello e da difendere per averne continua rinascita e che allo stesso tempo ci riflette in ciò che siamo, fummo e che, forse, ancora saremo in realtà. Ringraziamo, dunque, e salutiamo con vivo interesse questo nuovo lettore (Alessandro Puma, un agrigentino a Milano) per il primo sguardo offerto ad altre scritture, fuori da nostri confini, e sopra a un autore, oramai del mondo, con radici ben ancorate nel lontano Oriente e propaggini di rami in Occidente. (Tommaso Gambino)

Leggendo da Oriente ad Occidente: il mio sguardo su “1Q84” di Haruki Murakami. di Alessandro Puma

È uscita da poco in libreria, ad opera delle edizioni Einaudi, la ristampa, in versione pocket, dell’ultimo capolavoro dello scrittore giapponese Haruki Murakami, il cui titolo, “1Q84“, fa riferimento a un non-tempo immaginario che si sovrappone al famigerato anno, di orwelliana memoria, “1984”. È in quell’anno che i protagonisti, Aomame e Tengo, vivono ma che, fin dall’inizio – a causa di un impercettibile Copertina IQ84 - Haruki Murakamispostamento ‘dimensionale’ alla sliding doors – abbandonano per abitare, a loro stessa insaputa, in un 1984 parallelo. Aomame è una sensuale e atletica fisioterapista-ginnasta, mentre Tengo è un compassato e ordinario professore di matematica. Nel tempo libero, e dietro incarichi segretissimi, lei uccide, ma con la massima discrezione e delicatezza possibile, uomini che si sono macchiati di abusi e violenze sessuali su altre donne; lui invece viene coinvolto, suo malgrado, a riscrivere il romanzo estremamente realistico di una ragazza molto strana (e chiaramente dislessica), ambientato nella vita di una comunità dalla quale sembra essere fuggita. Aomame e Tengo si amano, pur senza essersi mai più frequentati dai lontani giorni in cui andavano entrambi alla stessa scuola elementare. Loro due sanno intimamente di essere innamorati, seppur a distanza e senza esserselo mai detto, anche se nessuno dei due sa dove ora vive e che tipo di vita conduca adesso l’altro o l’altra. E, a quanto pare, sono destinati entrambi a ricongiungersi in questo nuovo universo che, a parte piccolissime differenze, sembra identico al nostro. Le cose, però, si complicano quando la realtà, descritta nel romanzo dallo strambo titolo, La crisalide d’aria, di cui Tengo è il ghost writer – e che diventa fra l’altro un best-seller nazionale – comincia a concretizzarsi anche nel nostro mondo, con le sue bizzarre due lune in cielo. Non rivelo altro lasciando al lettore il piacere di scoprire le molte gustose bizzarrie del romanzo, che è stato salutato – in Giappone, ma anche in Occidente – come la punta più alta dell’espressione artistica di Murakami. In merito a quest’ultimo faccio una duplice, personale notazione: lo stile di scrittura è molto occidentale, mentre la dolcezza e la poesia delle descrizioni – rarefatte e surreali – molto orientali. Una grande “variazione sul tema” degli universi paralleli in due volumi quindi, in cui, tra una citazione colta (addirittura “Il Ramo d’oro” di Frazer) e un’ambientazione da detective story ci fa capire che l’amore è l’unica costante in questo come in altri universi paralleli.

Haruki Murakami - scrittoreHaruki Murakami nasce a Kyoto nel 1949. Dopo alterne vicende universitarie e la gestione anche di un jazz bar, si laurea, nel 1975, alla Facoltà di Lettere, con indirizzo Drammaturgia, dell’Università di Waseda. Amante da sempre di musica e letteratura, nel 1974 inizia a scrivere il suo romanzo d’esordio “Ascolta la canzone del vento”, poi pubblicato nel 1979 e che gli vale il Premio Gunzo come miglior giovane esordiente. Dopo aver pubblicato altri due libri (nel 1980 “Il flipper del ‘73” e nel 1982 “Sotto il segno della pecora”, che fra l’altro gli vale il Premio Noma, stavolta come miglior scrittore emergente) fra il 1981 e l’anno successivo decide di trasferirsi a Fujisama e si dedica appieno alla scrittura (e da quel momento le precedenti tre opere sono raccolte in un unico titolo: “La trilogia del ratto”). Dalla fine del 1986 viaggia tra Grecia e centro-sud Italia, Sicilia e Roma nello specifico, dove nel 1987 scrive Tokyo blues, Norwegian wood che si rivela un grande caso letterario; con più di due milioni di copie vendute nel primo anno di pubblicazione (fine anno ‘87/1988). Dopo la pubblicazione di “Dance, Dance, Dance” (1988) si trasferisce negli USA, siamo nel ’91, dove comincia a insegnare prima come ricercatore associato e poi come professore associato (Prineton University). Negli anni successivi scrive e insegna in un’altra università (stavolta californiana, la W.H. Taft University) e nel 2001 rientra in Giappone, dove ancora vive. Le sue opere sono state tradotte in oltre 50 lingue. “1Q84” è stato, e per la prima volta, pubblicato tra il 2009 e il 2010.

CORRELATI

Ultimi inseriti