lunedì, 2 Dicembre 2024
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Inclusione sociale, oggetti di design dalle imbarcazioni dei migranti

Al via il progetto “Voglio il mio mare” dell’associazione Sant’Erasmo Nautilus Oluns che coinvolge anche l’Università degli Studi di Palermo e l’Istituto Superiore Majorana, nell’ambito di un percorso di alternanza scuola-lavoro

Sono state messe nero su bianco lo scorso 18 aprile le firme che sanciscono l’inizio del progetto “Voglio il mio mare”, promosso dall’Associazione Sant’Erasmo Nautilus Onlus di Palermo.

Nell’ambito delle sue attività istituzionali, infatti, l’Associazione ha progettato un percorso di inclusione sociale destinato prevalentemente a studenti con disabilità e/o disagi, stipulando una convenzione con l’Università degli Studi di Palermo – Dipartimento di Architettura, per disciplinare attività di interesse comune, utili al perseguimento delle finalità pubbliche della didattica e della ricerca, e con l’Istituto Superiore Majorana di Palermo, nell’ambito delle esperienze dell’alternanza scuola-lavoro.

Presenti alla firma il presidente dell’associazione, Santi Gatto, la preside dell’istituto Majorana, Melchiorra Greco, e l’architetto Angelo Dolcemascolo autore e curatore del progetto “Voglio il mio mare” per l’associazione Sant’Erasmo Nautilus Onlus.

Obiettivo dell’Associazione è rendere i destinatari del progetto parte attiva alla realizzazione del progetto stesso attraverso un laboratorio didattico condotto in collaborazione tra gli studenti universitari della Scuola di Disegno Industriale dell’Università degli Studi di Palermo e studenti con disabilità o deficit dell’Istituto Majorana, per produrre piccoli manufatti e/o oggetti di industrial design mediante riciclo e riutilizzo di “frammenti” provenienti dalle imbarcazioni utilizzate dai migranti per l’attraversamento del Mar Mediterraneo, poi distrutte come previsto dalla legge.

«La partecipazione a tale laboratorio da parte di giovani studenti universitari normodotati, e studenti con disabilità dell’istituto Majorana nell’ambito delle esperienze dell’Alternanza Scuola Lavoro – spiega l’architetto Angelo Dolcemascolo può costituire un valido momento di crescita e confronto, nonché avvicinare gli studenti designer alle problematiche sociali per recuperare lo scopo tradizionale del design che favorisce l’adeguamento dell’uomo alle sopravvenute nuove esigenze. È importante che questo progetto si sviluppi a Palermo che con l’architettura arabo-normanna ha fatto dell’inclusione sociale e culturale il suo segno distintivo riconosciuto dall’Unesco e oggi apprezzato in tutto il mondo».

L’attività di formazione e orientamento del percorso in alternanza scuola lavoro sarà progettata e verificata da un docente tutor interno all’Istituto superiore palermitano e dallo stesso architetto Dolcemascolo. Per ciascun allievo beneficiario del progetto sarà predisposto un percorso formativo personalizzato, concordato tra Istituzione scolastica e Associazione Sant’Erasmo, coerente con il profilo educativo, culturale e professionale dell’indirizzo di studi.

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